Drosophila suzukii: nel modenese in aumento voli e ovodeposizioni, anche piu' che nel 2014. Ma i danni sono ancora limitati
Emilia Romagna
Nei due areali di produzione, quello vignolese a cavallo tra le provincie di Modena e Bologna, e quello cesenate, l'andamento dei voli – rilevato con una serie di trappole – ha presentato fino almeno a metà aprile un andamento grossomodo simile a quello del 2014, cioè voli elevati, causa l'inverno mite. Chi ha la memoria lunga ricorderà che da quando l'insetto è approdato in Italia, prima in Trentino e poi a scendere nel resto d'Italia, il 2014 è stato l'anno in cui ha fatto più danni a causa di una popolazione molto elevata.
L'andamento delle catture di Drosophila suzukii nel modenese negli anni 2014, 2015 e fino a oggi del 2016. L'entità delle catture fornisce un indice sul volo dell'insetto. Clicca qui per consultare il grafico a dimensioni maggiori. (Fonte grafico: Consorzio Fitosanitario di Modena)
La situazione sembra essere peggiorata, tanto che il record in negativo del 2014 rischia di essere battuto. Da metà aprile, le catture nelle trappole sono aumentate (vedi grafico sopra), fino anche a superare quelle dello stesso periodo del 2014. Negli ultimi controlli sono state trovate ovodeposizioni nella maggior parte delle aziende monitorate, su frutti invaiati o prossimi alla maturazione. Al momento la percentuale di frutti colpiti è ancora contenuta, ma si registrano danni molto elevati nei ceraseti non trattati.
Per questo, nel proprio bollettino il Consorzio Fitosanitario di Modena consiglia (clicca qui per consultare l'ultimo bollettino del 13 maggio), a fronte della situazione di rischio elevato, di mantenere la copertura insetticida limitatamente alle varietà in fase fenologica sensibile (a partire dall'invaiatura) prestando attenzione ai tempi di carenza.
Tra i produttori c'è una certa preoccupazione per la presenza della Drosophila suzukii poiché nella zona vignolese anche le ciliegie precoci hanno una loro importanza economica.
Veneto
Quest'anno, con il sostegno economico del Servizio Fitosanitario Regionale, è stata attiva una rete di monitoraggio nelle provincie di Verona e Vicenza per tenere sott'occhio la D. suzukii, con la redazione settimanale di un bollettino sullo stato fenologico delle varie cultivar, sull'andamento delle catture dell'insetto e sullo stadio di maturazione di ovari e ovodeposizioni.
In questo momento le catture di Drosophila suzukii sono in calo e ciò è da imputare da un lato alla progressiva mortalità della popolazione svernante (quella in sintesi che, più vecchia, ha attraversato l'inverno), dall'altro all'andamento meteo: le avverse condizioni climatiche dell'ultimo periodo, con temperature che si sono abbassate, hanno causato una certa mortalità tra le popolazioni dell'insetto.
Nonostante questo le femmine dei Drosophila suzukii sono comunque fertili e negli ultimi giorni, nelle zone pedocollinari, sono state trovate le prime ovodeposizioni su drupacee in invaiatura.
Quest'anno, nel Veneto, continueranno le indagini sull'efficacia della cattura massale e delle reti anti-insetto, mentre con il coordinamento del dottor Rossi della fondazione E.Mach verranno effettuate prove di lancio di alcuni parassitoidi.
Danni da Drosophila suzukii su ciliegie. (Foto d'archivio)
Trentino
Nell'ultima regione del Nord Italia a entrare in produzione, i voli evidenziano per ora un'intensità demografica intermedia tra quella del 2014 (l'anno nero) e quella del 2015; tutt'altro quindi che rassicurante.
Come ormai appurato, da tempo le femmine catturate hanno dimostrato di possedere già dalla seconda metà di marzo uova mature nell'addome e di essere quindi potenzialmente in grado di ovodeporre con largo anticipo rispetto alla maturazione dei primi frutti, ciliegie e fragole.
Già ad aprile sono state trovate delle ovodeposizioni su alcune bacche di edera in alcune postazioni di monitoraggio; questo dato rappresenta una certa novità nell'attività di ricerca sull'insetto, perché se era noto che le femmine fossero fertili ben prima dell'arrivo delle drupe, finora non c'era la certezza che potessero deporre uova anzitempo, su bacche spontanee presenti sul territorio, dando così avvio allo sviluppo delle prime generazioni.
Nelle scorse settimane, sulle prime ciliegie appena rosate sono state trovate le prime ovodeposizioni, su piante incolte di vecchie varietà, proprio su quelle su cui ci si attendevano le ovodeposizioni maggiori.