Cipolla rossa di Tropea: il ministero esclude la coltivazione in serra
La domanda era stata formulata dall'imprenditore Francesco Melograna di Briatico, il quale aveva posto il problema sul prodotto, certificato con il marchio IGP da 8 anni. La questione, secondo il produttore agricolo, operante nel settore da circa dieci anni, starebbe nel rispetto dei tempi di coltura e nel relativo disciplinare. Sul punto l'imprenditore ha chiesto chiarezza, attraverso il suo legale Giacomo Francesco Saccomanno, che ha girato il quesito al ministero di riferimento, all'Icea, con comunicazione trasmessa anche al comando provinciale della Guardia di Finanza.
A rispondere è stato il direttore del dipartimento dell'Ispettorato centrale della tutela e della repressione alle frodi agro-alimentari Emilio Gatto che, rifacendosi al disciplinare, ha chiarito: "Il metodo di ottenimento del prodotto è esclusivamente quello previsto dall'art. 5 del disciplinare, che non prevede la coltivazione in serra". Nella missiva di risposta si fa inoltre riferimento alle caratteristiche del terreno della zona di produzione, che rendono - per tutta una serie di fattori - la produzione della Cipolla rossa di Tropea un'eccellenza di Calabria.