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Anche gli istituti di ricerca russi interessati alla coltivazione della cipolla egiziana della Liguria

Trovato forse l'anello mancante sulla reale origine della cipolla egiziana (Allium cepa viviparum). "R&B Agricoltura" in questi anni ricchi di iniziative mirate a favorire una promozione capillare della biodiversità e del recupero della cipolla egiziana non ha mai smesso ricercare le caratteristiche e le particolarità che questo ortaggio ha rappresentato per il territorio dell'estremo ponente ligure, a livello nazionale e internazionale.

"E' notizia recente e di particolare rilevanza – interviene Marco Damele – che anche in Russia siano molto interessati alla riscoperta, da parte di decine di agricoltori e hobbisti liguri, di questa antica coltivazione".



Il VNIISSOK – All-Russian Research Institute of breeding and seed vegetable crops di Mosca (uno tra gli istituti di ricerca in agricoltura più antichi della Russia) considera la coltivazione della cipolla egiziana in Liguria come un progetto a lungo termine non solo per l'uso negli orti privati, ma anche sui terreni industriali, perché permette di raccogliere le parti vegetali e anche i bulbi di ottima qualità tutto l'anno e in quantità superiore della classica cipolla d'inverno (Allium fistulosum).

"Gli esperimenti nei laboratori di ricerca dell'istituto - prosegue Damele - dimostrano che la cipolla egiziana sopravvive al freddo fino a –45°C . Fra altri suoi vantaggi evidenti è che la cipolla egiziana è perenne e germina bene anche nelle condizioni di poca luminosità e non necessita di un periodo di riposo; quindi, appena piantata, quasi dovunque, inizia a crescere e produrre. Anche nei terreni russi la cipolla egiziana è coltivata con successo soprattutto in Siberia e nell'Estremo Oriente".

"Gli studiosi della MTAA (Moscow Timiryazev Agricultural Academy), l'Università statale di agraria e il professore Alexey Maslov (Ph.D. Professor Head of the School of Asian Studies, National Research University – Higher School of Economics under Government of Russia) – termina Damele – confermano inoltre che i materiali classici di antropologia mostrano la Cina, l'Asia occidentale, l'Asia centrale e una parte dell'Asia meridionale come luogo d'origine di questo bulbo".
Data di pubblicazione: