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Xylella: ancora al palo la commercializzazione delle barbatelle di vite salentine

Dopo tre anni di emergenza Xylella fastidiosa, sembrava che almeno uno dei tanti ostacoli dovuti all'epidemia fosse stato superato: quello della rinnovata autorizzazione alla commercializzazione, senza restrizioni, delle barbatelle di vite salentine sull'intero territorio europeo, previa autorizzazione dell'uso di uno specifico trattamento a caldo prima della vendita (cfr. FreshPlaza del 25/11/2015).

Purtroppo, il protocollo fitosanitario per tale trattamento a caldo non è stato ancora né completato né licenziato. Pertanto la situazione rimane ancora al palo, con quattro macchine utili al trattamento che rimangono ferme, nonostante le imprese le abbiano acquistate, anticipando 200mila euro.

E' quanto ha reso noto il Presidente di Coldiretti Puglia, Gianni Cantele, a margine della riunione tecnica per la redazione del protocollo di utilizzo: "Desta molta preoccupazione la situazione dei vivaisti salentini e di un comparto che fattura 20milioni di euro l'anno, con una produzione di 12 milioni di piante e 70mila giornate lavorative garantite all'indotto, bloccato per la malattia e per l'embargo di Paesi come Francia, Marocco, Algeria".

"Noi vivaisti siamo degli esecutori – rileva il Presidente del Consorzio Vivaisti Viticoli Pugliesi, Ferdinando Miggiano – e dobbiamo attenerci scrupolosamente alle prescrizioni ministeriali. Per questo è necessaria la definizione di punti nevralgici del protocollo, quali per esempio la individuazione dei controllori e le pratiche per i sigilli. Ci auguriamo che entro la fine della settimana le procedure siano licenziate e ufficializzate. Ogni giorno di fermo ci costa un enormità in termini economici e di immagine".