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I Paesi Bassi esportano un volume record di cipolle

Sul mercato mondiale delle cipolle, i Paesi Bassi detengono una quota del 15%. Per quanto riguarda l'area di produzione, il Paese si colloca alla dodicesima posizione con 30.000 ettari di cipolle da consumo e da seme. La maggior parte delle cipolle raccolte (il 95%) viene esportato. Il prezzo al produttore per le cipolle è di circa 0,20 euro, quotazione soddisfacente e simile a quella registrata all'inizio della stagione. Se però il prezzo dovesse aumentare ulteriormente, alcuni mercati d'esportazione si chiuderebbero.

Per l'export, la qualità è un fattore importante. Si è anche in attesa di vedere quale sarà lo stato delle cipolle una volta tirate fuori dai magazzini. In caso di qualità minore, alcune destinazioni saranno tagliate fuori. Secondo le informazioni, la qualità varia da buona a dubbia. La qualità interna è scarsa per i calibri grandi.

In questa stagione, comunque, l'export procede molto bene. Fino alla settimana 50 del 2015 sono state spedite 500.000 ton dai Paesi Bassi: si tratta di un volume record.

Senegal e Brasile - paese, quest'ultimo, che con una richiesta molto elevata registrata la scorsa stagione ha sostenuto la campagna olandese delle cipolle - sono stati gli acquirenti maggiori. La fornitura verso il Brasile è quasi triplicata: da 11.460 ton nel 2014 a 31.101 ton nella settimana 50 del 2015.

All'inizio dell'anno, il Senegal ha chiuso i suoi confini come di consueto, ma nella settimana di Natale sono state emesse da questo paese ulteriori 20.000 ton in licenze di importazione.

Cosa porterà la seconda parte della stagione è ancora tutto da vedere. Sicuramente si può affermare che il mercato russo - in altri anni grande acquirente nella seconda parte della stagione - è chiuso. Inoltre, in Europa dell'Est il raccolto di cipolle è stato inferiore. Anche in altre parti d'Europa le cipolle a disposizione sono significativamente inferiori.

L'agenzia tedesca Agrarmarkt Infomations-Gesellschaft (AMI) ha quantificato in circa 500.000 ton i volumi di cipolle che mancano quest'anno in Europa e questo ha favorito le spedizioni da parte dei Paesi Bassi.

Tradizionalmente, nella seconda metà delle stagioni olandesi recenti, le cipolle esportate sono state di meno, con un rapporto di 55% a 45% tra la prima parte della stagione e la seconda. Intorno al 2000, la situazione era esattamente l'opposto, ma a poco a poco la tendenza si è invertita, perché l'Africa ha cominciato ad acquistare sempre meno nella prima metà della campagna, come è successo anche per alcune altre destinazioni in Asia e America Centrale e anche nella seconda metà della stagione alcune destinazioni in Europa dell'Est e Russia hanno importato meno prodotto.

Gli esportatori guardano con molta fiducia al futuro del settore olandese delle cipolle, grazie alle ottime zone di produzione, la conoscenza della coltura, la meccanizzazione e l'export e una posizione logistica unica. Negli ultimi anni anche Indonesia e Panama hanno aperto i confini alle cipolle olandesi. Anche la Cina è in lista per l'accesso sul mercato, ma bisognerà attendere ancora un po' perché viene preso in considerazione solo un prodotto per Paese. La Colombia ha invece chiuso drasticamente i confini alle cipolle olandesi a causa di diverse interpretazioni delle regole fitosanitarie. L'India è aperta alle cipolle olandesi e si è già provveduto a effettuare le prime esplorazioni.
Data di pubblicazione: