Una panoramica sul mercato globale delle patate dolci
Molti Paesi coltivano patate dolci soprattutto per il mercato interno. L'Europa è un grande importatore di questi tuberi, soprattutto dagli Stati Uniti. Regno Unito e Paesi Bassi sono i maggiori importatori.
Per il 2015, la stagione spagnola procede normalmente. I coltivatori israeliani non vedono alcun vantaggio nell'export per via dei prezzi bassi. Gli USA esportano di più, anche se il clima ha frenato un po' la produzione. L'Australia è alle prese con un surplus. La Cina è il produttore più grande, ma il consumo è basso.
La Cina è in testa alla classifica mondiale con una produzione di oltre 70 milioni di ton nel 2014. A grande distanza, al secondo e terzo posto troviamo Tanzania e Nigeria, entrambe con una produzione di 3,5 milioni di ton. A seguire Uganda con 2,6 milioni di ton e Indonesia con 2,4 milioni di ton. Gli Stati Uniti, i fornitori principali per il mercato europeo, producono 1,1 milioni di ton.
La popolarità delle patate dolci è in ascesa dal 2012. A livello mondiale, il commercio di questi tuberi è aumentato. La maggior parte della produzione mondiale non è destinata all'export, ma viene consumata nei mercati domestici. Appena l'1% della produzione viene esportata verso altre zone.
Europa
Il mercato europeo delle patate dolci è ancora relativamente piccolo, ma è in crescita rapida. Nel 2014 l'Europa ha importato 124.000 ton di questi tuberi, 7 tonnellate delle quali erano destinate al consumo fresco. Nell'arco di 5 anni l'import di batate è raddoppiato. I supermercati hanno un ruolo importante sull'aumento della domanda di patate dolci. In Europa i grandi importatori sono Regno Unito e Paesi Bassi. I Paesi Bassi funzionano come porto d'ingresso della merce destinata al resto d'Europa. Gli USA sono di gran lunga il principale fornitore di batate, detenendo una quota di mercato del 70%.
L'Europa importa patate dolci anche da altri Paesi. Nel 2014 furono importate 10.000 ton dall'Egitto e 8.000 dall'Honduras. Israele (con 6.000 ton) e Senegal, Sudafrica e Brasile sono fornitori più piccoli (con 1.000-2.000 ton). In totale, l'Europa ha esportato 1,9 milioni di euro di patate dolci verso Paesi esterni all'Unione. Tra gli stati UE l'export è aumentato da 21 milioni di euro a 52 milioni di euro tra il 2010 e il 2014.
In Europa, le batate si coltivano in Spagna, Portogallo, Italia e Grecia. Nel 2013 questi Paesi hanno prodotto complessivamente 56.000 tonnellate, ma in termini di consumo non sono tra i più grandi acquirenti. Nel 2013 Regno Unito, Portogallo e Paesi Bassi sono stati i maggiori consumatori di patate dolci e il loro consumo pro capite resta quello maggiore, anche se il Portogallo è in testa alla classifica.
L'interesse per le patate dolci è in aumento anche al di fuori dell'UE. In Ucraina sono state condotte delle prove con il tubero, che ha guadagnato terreno tra i consumatori. La cosa che colpisce è che questo Paese non ha alcuna possibilità di importare patate dolci.
Crescita di produzione ed export negli USA
Secondo un commerciante europeo, la fornitura USA è diminuita notevolmente rispetto al passato perché colpita da problemi di qualità. L'importatore si è lamentato del fatto che, negli ultimi sei mesi, la qualità dei tuberi è risultata molto variabile. I mesi estivi sono stati caldi e secchi mentre l'inverno è stato freddo e umido e ciò ha avuto ripercussioni sulle patate dolci, soprattutto sulle loro dimensioni. Di conseguenza, la raccolta in Carolina del Nord e Carolina del Sud ha subito un ritardo. Quando è arrivato il momento della raccolta, i campi erano troppo bagnati.
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Gli Stati Uniti sono il maggiore fornitore di patate dolci per il mercato europeo. I commercianti europei preferiscono i grandi volumi e la stabilità dei fornitori americani. Il principale concorrente in Europa delle patate dolci americane è la Spagna, ma secondo un commerciante statunitense il prodotto spagnolo non può competere con la qualità americana.
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Inoltre, l'Istituto americano per la commercializzazione delle patate dolci riporta una crescita dell'export: "La buona notizia è che, quest'anno, l'export totale è aumentato del 34%. L'export verso il Regno Unito è aumentato del 50% e anche l'export verso il Benelux è maggiore".