Iscriviti alla nostra newsletter giornaliera e tieniti aggiornato sulle ultime notizie!

Iscriviti Sono già iscritto

State utilizzando un software che blocca le nostre pubblicità (cosiddetto adblocker).

Dato che forniamo le notizie gratuitamente, contiamo sui ricavi dei nostri banner. Vi preghiamo quindi di disabilitare il vostro software di disabilitazione dei banner e di ricaricare la pagina per continuare a utilizzare questo sito.
Grazie!

Clicca qui per una guida alla disattivazione del tuo sistema software che blocca le inserzioni pubblicitarie.

Sign up for our daily Newsletter and stay up to date with all the latest news!

Registrazione I am already a subscriber

Israele: un mercato deludente dei peperoni spinge i coltivatori a provare nuove colture



Per diversi anni di fila, i peperoni israeliani hanno registrato prezzi molto bassi e molti coltivatori hanno abbandonato le loro attività o hanno lasciato i campi incolti. Tuttavia, alcuni coltivatori stanno investendo in nuove attività, nella speranza che altre referenze possano fruttare quei guadagni non più ricavabili sul mercato dei peperoni.

"La scorsa stagione, abbiamo avuto un anno pessimo con i peperoni e non trovavamo posto sul mercato, perciò abbiamo cercato delle alternative - ha detto Ronen Schlachet della Sunny Dan - Il governo offriva assistenza ai coltivatori che si occupavano di altre colture, perciò ho scelto le fragole".

Ronen era già avvantaggiato, in qualche modo, e ciò lo ha aiutato nella transizione verso un'altra coltura. I suoi vasti contatti nel settore hanno fatto in modo che potesse assicurarsi rapidamente materiali e competenze. Inoltre, disponeva già di serre a temperatura controllata, dove poteva coltivare fragole in un clima che non è molto adatto per questa coltura. In ogni caso, avere a che fare con una nuova coltivazione è stato comunque difficile.

"Abbiamo dovuto ricominciare quasi da zero - ha detto Ronen - L'acqua è molto salata qui, perciò ho dovuto installare un macchinario per il suo trattamento. Poi abbiamo dovuto scegliere il fertilizzante e quale tipo di terreno usare per coltivare le bacche. Abbiamo modellato le nostre operazioni basandoci sui tunnel utilizzati nei Paesi Bassi e non credo che siamo poi così lontani dal modo in cui gli olandesi producono le fragole".

Tutti gli aggiornamenti e i materiali sono stati costosi. I costi di produzione sono di oltre 290.000 euro per ettaro, ma ci sono segmenti di mercato che Ronen crede di poter sfruttare per ottenere buoni guadagni. 


Serra a Ein Yahav dove si coltivano fragole.

"I consumatori israeliani acquisteranno se verrà offerto loro un prodotto buono - ha spiegato Ronen - Stiamo vendendo a prezzi elevati rispetto alle altre fragole di Israele". Ronen spera che i consumatori locali apprezzino la qualità e che siano disposti a pagarla. All'estero, l'estensione della disponibilità temporale delle produzioni, che si ottiene con la coltivazione a temperatura controllata, rappresenta un grande vantaggio.

"La raccolta in campo aperto comincia tra due o tre settimane e terminerà ad aprile - ha detto Ronen - Ho cominciato all'inizio di novembre, quindi l'idea è di arrivare prima, quando i prezzi sono alti, perché non si guadagna molto quando comincia la stagione a campo aperto". La competizione arriva anche dai coltivatori olandesi presenti nei mercati d'esportazione, anche se i contatti in Russia possono fruttare bene, specialmente se l'attuale embargo sulle merci europee resterà in vigore.


Ronen Schlachet accanto il sistema di purificazione delle acque, necessario per la produzione ad Arava.

"Si esporta quando c'è un gap, altrimenti non si può competere con i prezzi olandesi per via dei loro costi di trasporto inferiori - ha detto Ronen - Il nostro vantaggio con il mercato russo è che ci sono molti Russi che vengono in Israele e poi tornano nel loro Paese. Possiamo persino fare affari in ebraico mentre siamo in Russia".

Ma il mercato è anche instabile, con problemi di valuta e un'economia in depressione che ostacola le vendite. Perciò, anche se ci sono barlumi di speranza con le nuove aziende, tutto è ancora molto difficile. Nonostante il sostegno governativo, Ronen ritiene che finora siano state proprio le politiche governative stesse a mettere lui e molti altri coltivatori in questa situazione.

"Siamo in una situazione davvero brutta - ha detto Ronen - In passato abbiamo guadagnato con le esportazioni, ora però che le cose sono diventate più difficili, molte attività hanno chiuso. In passato ho guadagnato abbastanza e posso permettermi di rimanere in circolazione dopo avere perso soldi l'anno scorso, ma non posso sopportare un'altra annata di perdite".

Il mercato domestico non è molto promettente, perché i costi della produzione locale sono talmente elevati che spesso per i rivenditori è più conveniente acquistare e vendere prodotti importati. Ronen pensa che sarà necessario un intervento del governo per aprire nuovi mercati, in modo che coltivatori ed esportatori possano ottenere risultati migliori all'estero. Intanto lui e gli altri coltivatori dovranno continuare a rischiare per poter superare un altro anno.


Ein Yahav moshav possiede 500 ettari di serre.

"Per cominciare totalmente da zero, coltivando fragole in serra, ci vorrebbero oltre 610.000 euro per ettaro - ha concluso - Io avevo già la serra e tutto il resto, ma senza sarebbe stato troppo rischioso. E' una grande scommessa perché si tratta di molto denaro, ma dobbiamo provarci".

Per maggiori informazioni:
Ronen Schlachet
Sunny Dan
Email: sunnydan@arava.co.il
Data di pubblicazione: