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Drosophila suzukii: nel 2015 solo danni sporadici sulle ciliegie emiliane

Negli ultimi anni è stata una delle principali spine nel fianco dei cerasicoltori e ora, sul fronte della mosca parassita Drosophila suzukii, arriva quella che in molti accolgono come una buona notizia: per il 2015, almeno in Emilia Romagna, niente annus horribilis come fu il 2014. Si confermano così le prime indicazioni che erano giunte nei mesi scorsi (cfr. FreshPlaza del 15/06/2015). Del tema se n'è parlato ieri a Bomporto (MO), in un incontro tecnico organizzato dal Crpv – Centro di Ricerche Produzioni Vegetali, dalla Regione Emilia-Romagna e dal Consorzio Fitosanitario di Modena.

"A differenza del 2014 – spiega Giacomo Vaccari, del consorzio fitosanitario modenese - abbiamo avuto meno voli in inverno e meno durante la raccolta. L'anno scorso abbiamo registrato danni con percentuali elevate già dalle fasi precoci, una settimana prima di quest'anno". Ma al di là del quando la Drosophila suzukii abbia iniziato a far danni "quest'anno – continua Vaccari – ci sono stati danni sporadici da maggio fino alla terza settimana di giugno, anche se si segnalano casi isolati in cui, nonostante i trattamenti, ci sono stati danni importanti sulle ciliegie tardive".


Danni da Drosophila suzukii (Foto d'archivio).

Come si spiega il fatto che quest'anno l'insetto non abbia provocato gli stessi danni dell'anno scorso? "L'andamento climatico ha avuto la sua importanza", riprende il ricercatore del Consorzio Fitosanitario. "Nell'inverno 2012, l'anno più sfavorevole per la Drosophila suzukii, si sono registrate molte giornate invernali con temperature sotto lo 0, al contrario di quello del 2014 (noto al contrario per essere stato il più favorevole per l'insetto, ndr). L'inverno scorso si è avvicinato di più a quello del 2012". Notoriamente, la Drosophila suzukii predilige climi miti. Per contro "le giornate calde a fine giugno 2015 non sono riuscite a contenere l'insetto", ma per fortuna dei produttori di ciliegie si era ormai già in zona Cesarini con la raccolta.

Per Vaccari, il secondo elemento che ha aiutato nel contenimento dei danni è che "quest'anno i trattamenti sono stati tempestivi, già dalla prima settimana di maggio", merito di un'accresciuta sensibilità tra i produttori, ma anche di un sistema di monitoraggio che quest'anno ha monitorato 28 siti diversi, usando delle trappole con gli attrattori. Ma è proprio qui che viene la nota dolente, come già evidenziato in passato: "Le trappole – conclude Vaccari – si dimostrano poco efficaci nel controllo dell'insetto, perché troppo poco selettive, nei due attrattivi più efficienti in commercio, la selettività (la percentuale di Drosophila suzukii presente sul totale degli insetti catturati, ndr) è al di sotto del 3%". Questo, oltre a considerazioni di natura economica e di efficacia, sta portando a scartare la cattura massale come un'ipotesi di lotta all'insetto.


Ciliegie sotto reti monofilari in un campo sperimentale a Marano sul Panaro (MO).

E se sul fronte degli agrofarmaci il panorama è sostanzialmente da "calma piatta", senza novità di rilievo contro la Drosophila, "la rete monofila ha dimostrato la sua efficacia praticamente totale – spiega Stefano Caruso, del servizio fitosanitario modenese – a fronte però di costi molto elevati, 45/50mila euro per ettaro, mentre quelle monoblocco si sono dimostrate efficaci solo in parte. Ora, con il contributo della Fondazione di Vignola, si sta monitorando se l'insetto stia manifestando resistenze ai principali agrofarmaci usati oggi; al contempo, si sta portando avanti una ricerca sui possibili antagonisti naturali".

"Sono stati individuati alcuni parassitoidi autoctoni anti-drosophila – continua Vaccari – ma non sono in grado di controllare l'insetto al 100%; la Trichopria drosophilae è in commercio, commercializzata dalla Bioplanet, sicché questa è una linea di ricerca che vorremmo portare avanti, cercando altri parassitoidi e chiedendone l'uso in deroga. A grandi linee l'idea è quella di irrorare (leggasi lanci, ndr) con questi insetti le aree rifugio della Drosophila suzukii".