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Abitudini alimentari, migrazioni e cancro: LILT Biella a Expo 2015

Circa il 30-40% dei tumori sono dovuti alla cattiva alimentazione

Lo scorso 15 luglio 2015, presso la Sala Conferenze di Cascina Triulza, Giuseppe Franco Girelli, oncologo e radioterapista di LILT-Lega italiana per la lotta contro i tumori Biella, ha presentato un workshop dedicato alla correlazione tra abitudini alimentari e la comparsa delle malattie neoplastiche.

"Circa il 30/40% dei tumori - afferma Girelli - sono dovuti alla cattiva alimentazione. Secondo l'Organizzazione Mondiale della Sanità, nel 2012 si sono ammalate di cancro 14 milioni di persone, 8 milioni sono morte per questa patologia e, tra queste, oltre 5 milioni avrebbero potuto evitare di ammalarsi se si fossero alimentate diversamente".

Unitamente all'alimentazione, anche i fattori ambientali influiscono sull'insorgenza della malattia: il carcinoma gastrico, per esempio, è 25 volte più presente in Giappone che in Uganda. Al rafforzamento della tesi relativa all'incidenza dei fattori ambientali, Girelli spiega: "Grazie a studi epidemiologici che hanno coinvolto la popolazione giapponese emigrata alle Hawaii è stato evidenziato come, per questi individui, il carcinoma dello stomaco si sia dimezzato mentre si è triplicato quello del colon retto, patologia per l'appunto più comune negli Stati Uniti".

Anche i fattori culturali, sociali e religiosi influiscono sull'insorgenza del cancro: il carcinoma esofageo, per esempio, la cui comparsa è direttamente correlata al consumo di alcool, è assente in alcuni Paesi islamici (come l'Africa Settentrionale) la cui religione ne vieta il consumo.

La relazione tra abitudini alimentari, fattori ambientali e culturali dimostra che, oltre ai fattori genetici, anche il nostro stile di vita influisce fortemente sulla probabilità che insorga una malattia neoplastica.
Data di pubblicazione: