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"A un incontro CIA a Faenza (Ra), il manager Luca Granata e l'assessore Simona Caselli "danno una scossa" ai produttori"

La NewCo PER.A e' fatta, ora facciamo crescere l'ortofrutta

La NewCo PER.A è fatta. E' questa la notizia (cfr FreshPlaza del 06/05/2015) e adesso si tratta di convincere gli altri operatori e agricoltori "perplessi", singoli o associati, che l'unica strada possibile per far crescere il settore ortofrutticolo nel suo insieme sia quella dell'aggregazione.



Questo il senso del discorso lanciato da Luca Granata ieri sera all'incontro "Ortofrutta: scenari e prospettive future" organizzato a Faenza dalla CIA - Confederazione italiana agricoltori di Ravenna. Un ragionamento al quale ha dato pieno appoggio anche l'assessore all'Agricoltura dell'Emilia-Romagna Simona Caselli.

"In tutti i mass-market, piccolo non vuol dire bello, ma debole e instabile - ha detto Granata - Le banche, le assicurazioni, l'industria (food, auto, chimica, energia, telecomunicazioni, NdA) e la distribuzione lo hanno capito da tempo. E noi in agricoltura cosa aspettiamo a capirlo? Dobbiamo incrementare ulteriormente e rapidamente il livello di aggregazione tra i produttori di pere!".


La Sala Zanelli.

Granata è tornato su quanto illustrato nella lunga serie di incontri con i produttori organizzata negli ultimi mesi (cfr FreshPlaza del 13/04/2015) con una postilla non da poco: "Il 6 maggio 2015 è nata l'organizzazione commerciale interamente dedicata alle pere più grande del pianeta. In particolare, la NewCo commercializzerà le 200-220.000 tonnellate prodotte dagli attuali 22 soci. Un livello di aggregazione che vale quattro volte quello che c'è stato finora, ma che bisognerebbe ulteriormente aumentare per ottenere tutti i vantaggi della concentrazione dell'offerta (dal notaio si va a fine mese, e ogni giorno è utile, NdA)".


Operatori e produttori potenzialmente interessati...

Per il resto, secondo Granata i numeri sono eloquenti: "Ci sono 18 entità strutturate (tutte contattate entro il 3 aprile) che da sole rappresentano 400.000 tonnellate di pere. E ci sono altri 1.500 agricoltori, cosiddetti indipendenti, che ne rappresentano altre 350.000 (vedi foto sopra). Tutti potenzialmente interessati a cogliere le opportunità dell'aggregazione".

E' questo il mondo delle pere italiane: metà del totale gestito da 18 aziende e metà da 1.500 persone fisiche.


Operatori e produttori effettivamente interessati, cioè gli attuali soci costituenti al 6 maggio 2015: Agrintesa, Alegra, Apo Conerpo, Apo Scaligera, Apol Industriale, ATI Frutticoltori, Az. Agr.la Flli Visentini, Diamantina, Fruit Modena Group, Frutteto, Iaffa, Italfrutta, La Buona Frutta, Naturitalia, Op Ferrara, Op Francescon, Opera, Orogel Fresco, Ortolani Cofri, PatFrut, POV, S. Adriano.

"In teoria - ha continuato il manager in forza ad ApoConerpo - dovrebbero tutti essere interessati ad aderire. E invece no, perché quelli effettivamente interessati sono al momento 22". Vale a dire quelli che hanno aderito (vedi foto sopra).

Insomma, in Italia ci sono "solo" 3.000 produttori di pere - un numero irrisorio se si pensa che i soci di Melinda sono poco meno di 4.000 - eppure è difficile metterli d'accordo.

"L'Emilia-Romagna è una delle grandi regioni dell'ortofrutta europea, sia per superficie coltivata che per produzione lorda vendibile (Plv) - ha affermato l'assessore Caselli - Tra le nostre eccellenze ci sono proprio le pere, ma anche il pomodoro da industria, le pesche, il kiwi. Siamo anche una delle regioni più avanzate dal punto di vista dell'aggregazione come Op e come Aop. C'è tuttavia un notevole potenziale ancora inespresso".


Da sinistra, Danilo Misirocchi, Simona Caselli e Stefano Francia.

"Per cogliere appieno questo potenziale e competere con successo sui mercati globali - ha aggiunto l'assessore - la strada è una sola: fare un salto di qualità sul fronte della organizzazione. Non ci sono alternative. Solo così potremo evitare di farci la concorrenza in casa e giocarcela con i grandi competitor europei. Organizzazione significa programmazione della produzione, concentrazione dell'offerta, possibilità di garantire ai produttori una equa remunerazione".

"Per questo, nei limiti dati dal mio ruolo, insisto a considerare di importanza fondamentale il progetto PER.A, che punta a valorizzare una delle grandi eccellenze dell'ortofrutta emiliano romagnola".


Da sinistra, Elisa Macchi, Antonio Dosi e Alessandra De Santis.

All'incontro - moderato da Danilo Misirocchi, presidente Cia Ravenna - hanno partecipato Elisa Macchi, direttore del Cso - Centro servizi ortofrutticoli di Ferrara, Stefano Francia, vicepresidente Cia Ravenna e nell'OI Ortofrutta Italia e gruppo di contatto pesche nettarine, Alessandra De Santis, responsabile ortofrutta Cia nazionale, Antonio Dosi, vicepresidente Cia nazionale.

Elisa Macchi ha illustrato, aggiornandoli, i dati presentati lo scorso aprile a Perpignan (cfr FreshPlaza del 24/04/2015) sulla situazione produttiva e le prospettive di mercato per la frutta estiva, mentre nella sua relazione Stefano Francia ha descritto i punti di forza dell'Organismo interprofessionale.

Alessandra De Santis
ha affrontato i temi della nuova Ocm e dell'embargo russo e Antonio Dosi ha analizzato il "Sistema ortofrutticolo italiano: cosa cambia e cosa servirebbe".



Le conclusioni sono state affidate a Secondo Scanavino, presidente Cia nazionale. Nei prossimi giorni FreshPlaza pubblicherà una sintesi dei dati presentati e delle considerazioni scaturite dall'incontro.