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Intanto il TAR del Lazio stoppa il piano Silletti, eradicazioni in stand-by

"Xylella: atteso per oggi il "verdetto" di Bruxelles"

Il Comitato fitosanitario permanente dell'UE dovrà approvare, oggi 28 aprile 2015 a Bruxelles, una proposta di Decisione esecutiva della Commissione europea che potrebbe imporre l'espianto di migliaia di ulivi e molti altri alberi in ampie zone del Salento, in Puglia.

La bozza di decisione
La decisione riguarda le misure che l'Italia dovrà attuare per contenere nella provincia di Lecce il contagio della Xylella fastidiosa, il batterio accusato di provocare il fenomeno del disseccamento degli ulivi. La proposta di decisione prevede che le durissime misure di quarantena - con estirpazione di tutti gli ulivi infetti e di tutte le possibili piante ospiti di altre specie, anche se sane, in un raggio di 100 metri attorno all'albero infetto - debbano essere applicate sistematicamente almeno in una fascia larga 20 chilometri nella provincia di Lecce, lungo una linea che va dalla costa adriatica a quella ionica, a ridosso dei limiti con le provincie di Taranto e Brindisi.

Le stesse misure, secondo la bozza di decisione, dovrebbero applicarsi anche in una "zona cuscinetto" ampia almeno 10 km nelle province di Brindisi e Taranto, e in qualunque eventuale focolaio puntiforme che dovesse essere scoperto ancora più a Nord, come accaduto a Oria, in provincia di Brindisi.


(Foto: Alice Ranieri).

Vendola: persistenti criticità della bozza
Preoccupato per questi eccessi di rigore, il governatore della Puglia, Nichi Vendola, la settimana scorsa ha scritto al Commissario europeo alla Salute e Sicurezza alimentare, Vytenis Andriukaitis sottolineando "la persistenza di alcune criticità" nella bozza di decisione.

"Si condanna alla desertificazione, all'abbandono e alla depressione - denuncia Vendola - un ampio territorio dove non solo si impedisce di piantare specie, tipo il mandorlo, che sebbene ospiti del batterio lo sono con frequenza e effetti molto più ridotti dell'olivo, ma si impedisce addirittura l'impianto di specie - quali albicocco, pesco, susino - per le quali non è stata mai intercettata una pianta infetta".

Più che a eradicare la Xylella, impresa considerata impossibile visto che la provincia di Lecce è dichiarata interamente "zona infetta", le misure dovrebbero impedire l'arrivo a Nord-Ovest dell'infezione, attraverso il cordone sanitario con cui si cerca di fermare l'insetto vettore, la cicalina sputacchina.

Facendo letteralmente "terra bruciata" e uso di insetticidi su ampia scala, si spera di eliminare la sputacchina, che si muove nell'erba e sulle piante e ha un raggio d'azione limitato a poche centinaia di metri. Anche se l'insetto può andare più lontano muovendosi su auto e mezzi agricoli.

La prescrizione di espiantare tutte le possibili piante ospiti del batterio e della cicalina nel raggio di 100 metri da ogni albero infetto appare eccessiva anche ai ricercatori di Bari che hanno fatto partire l'allarme sulla Xylella e che hanno fornito l'unica base scientifica finora accettata dalla Regione Puglia, dal Governo e dall'Ue per decidere le misure da applicare.

Vendola ritiene ingiustificati anche il blocco previsto dell'esportazione di tutte le produzioni vivaistiche provenienti dalla zona infetta, riguardanti la vite - su cui non è mai stata riscontrata la presenza della Xylella del ceppo salentino - e il divieto d'impianto di tutte le altre specie identificate come possibili ospiti del batterio, anche quando non ci sono conferme ad attestarlo (vedi querce, portulaca, sorgo, malva).

I nodi da sciogliere
L'esito delle riunioni di ieri e oggi del Comitato è incerto. "Le proposte verranno presentate nel pomeriggio e le discussioni continueranno domattina (oggi per chi legge, NdA), vedremo i risultati e, se ci sarà una decisione, verrà presa probabilmente domani (oggi per chi legge, NdA)", ha affermato ieri il portavoce del commissario UE alla salute Andriukaitis. Molti ancora i nodi da sciogliere su cui i 28 sono divisi, riferiscono fonti UE, a partire dalla Francia che, preoccupata per le sue viti, ha già adottato misure eccezionali che colpiscono in particolare le esportazioni di piante vive dalla Puglia. Oltre alla questione della movimentazione delle piante, restano aperte anche le discussioni sul piano di eradicamento e contenimento della Xylella nel Salento, dalle dimensioni della zona cuscinetto sino al raggio di estirpazione delle piante ospiti attorno agli ulivi malati.

E il TAR del Lazio frena

Intanto, dopo lo stop del Tar di Lecce, che ha poi dichiarato la propria incompetenza sull'eradicazione degli ulivi di Oria (Brindisi), ora arriva anche quello dei giudici amministrativi di Roma: riguarda alcuni provvedimenti del piano Silletti, in particolare quelli che avevano imposto ai vivaisti salentini di distruggere sedici varietà di piante che potrebbero veicolare il batterio killer della Xylella fastidiosa.

Fino al 6 maggio, quando sarà discussa la richiesta di sospensiva avanzata dalle 26 aziende vivaiste del Leccese che hanno formulato ricorso, buona parte delle operazioni fitosanitarie di contrasto alla diffusione dell'epidemia resteranno quindi in stand-by.

FederBio, come salvare ulivi con metodi biologici
Oggi, 28 aprile, a Sternatia, in provincia di Lecce, FederBio, la Federazione italiana agricoltura biologica e biodinamica illustrerà una strategia di prevenzione del disseccamento dell'olivo collegata al Programma di sviluppo rurale regionale.

FederBio ha attivato un gruppo di esperti che ha elaborato un documento di proposte inviato alle autorità europee, nazionali e regionali per contribuire alla delicata fase di definizione degli interventi da attuare sul territorio interessato all'emergenza Xylella. Da elaborazioni IAMB su dati del sistema BioBank della Regione Puglia si stima che al 31 marzo 2015, la superficie agricola utilizzata delle aziende olivicole biologiche del Salento rappresenti il 16% del totale regionale con 860 aziende con circa 15.199 Ha operanti in provincia di Lecce e 700 aziende con 9.758 Ha in provincia di Brindisi.

"Siamo convinti - afferma il presidente di FedrBio, Paolo Carmeolla, che dovrebbe partecipare all'incontro - di aver messo a disposizione un contributo tecnico concreto e positivo che testimonia la possibilità di adottare su vasta scala le tecniche e i prodotti ammessi in biologico per contribuire a una lotta efficace al vettore della Xylella ma anche a una gestione degli uliveti e del territorio che ripristini condizioni ottimali per evitare altre patologie che evidentemente concorrono al disseccamento degli ulivi. Questa strategia ha inoltre la possibilità di collegarsi con il Piano di sviluppo rurale regionale, dunque con un progetto di conversione di un territorio che merita di essere riqualificato e valorizzato anche a fini turistici come un distretto biologico".

La solidarietà di Assomercati
Per conto di tutti gli Enti gestori dei mercati all'ingrosso associati, sono stati recapitati al Ministro Martina, al presidente della Puglia Nichi Vendola e ai presidenti dei Mercati di Lecce e Fasano alcuni ulivi, accompagnati da una lettera nella quale la presidente nazionale Erminia Perbellini ricorda come l'emergenza Xylella nel Salento rischi di stravolgere uno dei paesaggi più belli d'Italia, mettendo a repentaglio la produzione di olive e di olio, vanto della tipicità italiana.

"Mercati Associati rappresenta da 20 anni gli Enti gestori dei mercati all'ingrosso d'Italia e dialoga con tutti gli attori del sistema mercatale, compresi operatori, produttori e consumatori. Non possiamo pertanto che condividere il momento di grave criticità e sofferenza delle terre salentine, aggravato dall'embargo francese, auspicando che l'abbattimento di olivi secolari – veri patriarchi del loro territorio e del paesaggio italiano - non sia l'unica strategia adottabile, ma che sia cercata un'alternativa per curare e salvare gli alberi ancora sani".