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Borsa patate: in calo superfici e produzioni. E l'andamento stagionale non aiuta

Venerdì 10 aprile si sono riuniti i componenti firmatari del Contratto quadro 2013/15 aderenti alla Borsa Patate di Bologna, organizzata dal CePa-Centro di documentazione per la patata, per la usuale analisi sull'andamento commerciale di fine campagna e le prime considerazioni in merito agli investimenti 2015.

Prima nota positiva, la grande soddisfazione sotto il profilo delle vendite che, a marzo, hanno raggiunto le 19.000 tonnellate, dopo che nel mese di gennaio e febbraio erano stati superate le 18.000.



"Un'indicazione molto proficua – dice a FreshPlaza Luciano Trentini, coordinatore della Borsa - che dimostra come le patate provenienti dal Bolognese stiano mantenendo le aspettative, continuando a garantire al consumatore uno standard qualitativo elevato. Riteniamo che questa performance positiva delle vendite possa proseguire anche ad aprile, quando la produzione stoccata sarà praticamente in esaurimento, nonostante un volume iniziale superiore alle 140.000 ton, un 20% in più rispetto alla campagna precedente".

Non altrettanto positiva la campagna commerciale, che sarà portata a termine con prezzi non entusiasmanti e liquidazioni al di sotto dei costi di produzione. Ma queste riflessioni stanno già lasciando spazio alla nuova campagna, iniziata con le prime patate novelle provenienti dalla Sicilia e dal Nord Africa che hanno evidenziato prezzi di mercato interessanti, vicini ai 50 centesimi. La qualità è buona, mentre le rese sono rientrate nella norma.

Gli operatori della Borsa hanno analizzato anche i primi segnali relativi alla campagna 2015/16 sia a livello nazionale che europeo, dove si assiste a un ridimensionamento generalizzato delle superfici investite a patate da consumo dovuto anche ai bassi prezzi di liquidazione, forse più che nel nostro Paese. "Secondo le indicazioni dell'Osservatorio del CePa - continua Trentini - si stima un calo superiore al 20% in Spagna e Regno Unito e del 5-10% in Francia, mentre per Belgio, Germania e Paesi Bassi bisognerà aspettare la conclusione delle semine".

A livello nazionale, oltre alla diminuzione delle superfici e delle produzioni precoci in Sicilia, va segnalato un calo superiore al 20-25% della produzione in Campania e Puglia. Nei comprensori del Nord Italia, la riduzione sembra essere più contenuta ma il protrarsi delle basse temperature e le abbondanti piogge, che hanno appesantito e compattato i terreni, stanno creando danni, anche gravi, alla germinabilità.

"In alcune zone - conferma Trentini - alcuni impianti hanno subito gravi danni, tanto da essere riseminati, in altre aree si stanno facendo le opportune valutazioni. Una campagna che sembra dunque partire con il piede giusto sotto il profilo commerciale ma che, ancora una volta, deve fare i conti con l'andamento meteo. Tutto questo potrebbe fare presagire una minore disponibilità di patate da consumo per tutta Europa. Carenza che per la sola Italia potrebbe superare le 200mila tonnellate".