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Una giusta presentazione del piatto aiuta a migliorare le abitudini alimentari degli studenti

Nelle scuole in cui sono presenti chef qualificati, i bambini tendono a mangiare più frutta e verdura con un notevole risparmio per gli stessi istituti didattici.

E' quanto emerso da un recente studio pubblicato sulla rivista JAMA Pediatrics. La ricerca, condotta dai professori della Harvard University TH Chan School of Public Healt ha riguardato oltre 2.600 bambini tra il terzo e l'ottavo anno scolastico appartenenti a due distretti scolastici urbani a basso reddito. La maggior parte degli studenti oggetto dello studio erano di origine ispanica, con un'età media di 11 anni e mezzo.

Alcuni chef sono stati assegnati casualmente alle scuole con il compito di affiancare i cuochi delle mense al fine di rendere appetibili ai bambini prodotti come frutta, verdura e antipasti a basso contenuto di sale e grassi.

In alcuni istituti scolastici è stato anche effettuato uno studio approfondito sulla presentazione degli alimenti e su come questa fosse in grado di influenzare gli studenti.

Nel dettaglio, i ricercatori hanno prima pesato il cibo offerto ai bambini e poi controllato la quantità lasciata nel piatto. Dallo studio è emersa l'importanza della presentazione del cibo: i bambini hanno infatti dimostrato di apprezzare i broccoli saltati con aglio e olio e la zuppa vegetale al posto di verdure indistinguibili ammassate sul piatto.



"Presentare bene il cibo – ha commentato in un'intervista Giuliana Cohen, ricercatrice presso il Dipartimento nutrizionale nelle scuole – aiuta a ridurre drasticamente gli sprechi. Questo è un aspetto importantissimo che non può essere sottovalutato. Come infatti lo stesso studio sottolinea, i pasti scolastici coinvolgono circa 30 milioni di bambini al giorno e circa la metà del loro fabbisogno calorico giornaliero dipende da ciò che mangiano a scuola. Quando i bambini mangiano cibo "spazzatura" introducono un eccesso di calorie che li porta a sviluppare una condizione di sovrappeso o obesità. Dobbiamo invertire tale tendenza".

Sono diverse le ricerche che dimostrano che, quando si deve scegliere cosa mangiare, l'ambiente riveste un ruolo determinate. A tal proposito esiste un'applicazione di architettura studiata appositamente per progettare ambienti ideali a favorire una corretta alimentazione. Questa applicazione prende in considerazione tutte le diverse possibilità disponibili e seleziona solo le più convenienti a creare un'architettura ideale per il pasto.

L'amministrazione degli Stati Uniti d'America diretta da Obama è particolarmente sensibile alla diffusione di campagne volte alla diffusione di una sana cultura alimentare, in particolar modo la first lady è sempre in prima linea quando si tratta di organizzare e sostenere eventi volti a migliorare le abitudini alimentari dei suoi concittadini.

Ritornando allo studio è curioso notare come i bambini, posti di fronte a pasti con meno grassi, meno sale e con una maggiore presenza di prodotti integrali, dopo circa 7 mesi abbiano cominciato ad apprezzarli e preferirli, modificando di conseguenza il loro modo di mangiare.

Con il tempo hanno anche cominciato a mangiare più frutta e verdura. "L'aumento del consumo di prodotti più salutari – ha detto Cohen – non è avvenuto in modo istantaneo, ma gradualmente. Ciò ci fa capire che le scuole, prima di abbandonare l'idea di offrire cibi sani ai propri alunni, dovrebbero saper aspettare".

In un aspetto l'esperimento ha però fallito. Si è cercato di sostituire il latte al cioccolato con quello semplice. Gli studenti, in questo caso, non hanno mollato, continuando a preferire il latte al cioccolato. L'unica soluzione, in questo caso particolare, sarebbe dunque quella di eliminare almeno lo zucchero da questa bevanda tanto amata dai bambini.

Se ogni scuola riuscisse quindi a dotarsi di un cuoco in grado di preparare piatti più sani e di presentarli in modo attraente, si riuscirebbero a centrare due obiettivi importanti: tra gli studenti aumenterebbe la propensione a mangiare cibo sano e, allo stesso tempo, i distretti scolastici riuscirebbero a ridurre e tagliare i costi di gestione.

Rielaborazione FreshPlaza su fonte: www.washingtonpost.com