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In Europa crescono le segnalazioni di frutta e verdura contaminate

Diminuiscono i pericoli provenienti dal cibo, ad eccezione di quelli collegati a frutta e verdura. Questo è in estrema sintesi il contenuto del rapporto RASFF - Food and Feed Safety Alerts, il sistema di allerta rapido europeo, relativo al 2014 e recentemente pubblicato (clicca qui per scaricare il report).

Nel 2014 sono state trasmesse in tutta l'Unione Europea 3.097 notifiche di rischi legati al cibo; un dato in diminuzione rispetto all'anno precedente, quando le notifiche furono 3.136 (nel 2012 erano state ancora di più).

Tra tutte queste segnalazioni, la maggior parte viene dall'Italia, che così si conferma come il paese più attento sul tema: sono state 506 le notifiche alla Commissione europea da parte del nostro paese, pari al 16,3% del totale. Seguono poi Germania, con 332 segnalazioni, Regno Unito, Francia, Paesi Bassi, Belgio, Spagna e la Danimarca.


Le segnalazioni nel 2014, suddivise per paese.

Per contro, sono stati 89 i prodotti made in Italy poi risultati irregolari, contro i 97 nel 2013. Questo fa dell'Italia il sesto paese comunitario per numero di notifiche ricevute, in calo di due posizioni rispetto all'anno precedente, e il tredicesimo se allarghiamo l'orizzonte anche oltre l'Unione Europea.

In questo panorama allargato, il paese da cui sono arrivati nel vecchio continente più prodotti irregolari è la Cina, seguita da Turchia e India.


La provenienza dei prodotti alimentari segnalati.

Nella maggior parte dei casi, le segnalazioni sono scattate per via di contaminazioni microbiologiche, ma sono state trovate irregolarità pure a causa della presenza di micotissine, di metalli pesanti, di allergeni non dichiarati in etichetta e di corpi estranei.

Per quanto riguarda i contaminanti chimici riscontrati negli alimenti, i più diffusi sono stati i residui di fitofarmaci (437 segnalazioni sul totale europea) e le microtossine (386 segnalazioni), anche se in diminuzione rispetto alle segnalazioni dell'anno precedente.

Per quanto riguarda le categorie di prodotti, le principali non conformità sono state riscontrate in frutta e vegetali, poi a seguire nei prodotti della pesca, nell'alimentazione animale e nella frutta secca (principalmente per micotossine, attraverso respingimenti della merce ai porti). Confrontando il dato del 2014 con quello degli anni precedenti, si nota come sia in calo il numero delle notifiche riguardanti la frutta secca, mentre al contrario è in aumento il dato relativo a frutta e vegetali e agli integratori alimentari.

In particolare, continua ad essere frequente la segnalazione di micotossine: 386 casi nel 2014, contro le 406 del 2013. Queste, in particolare le aflatossine, si riscontrano soprattutto sulla frutta secca (221 notifiche), che nella maggior parte dei casi viene respinta ai confini. Le altre categorie di prodotto maggiormente interessate dalla presenza di micotossine sono frutta e vegetali con 63 notifiche, erbe e spezie con 48 notifiche e cereali e derivati con 21 notifiche.



La presenza di micotossine per categoria di alimenti.

Le notifiche ricevute per residui di fitofarmaci sono invece state 437 nel corso del 2014, stazionarie rispetto alle 454 del 2013. La maggior parte delle segnalazioni ha coinvolto frutta e vegetali (371), seguita da erbe e spezie (22) e cereali e derivati (19).


La presenza di residui di fitofarmaci divisi per tipologia di alimento

Le segnalazioni per presenza di corpi estranei sono state 98, soprattutto in frutta e vegetali con 36 notifiche, seguiti da frutta secca e snack con 13. Il numero di segnalazioni è stazionario rispetto all’anno precedente (102).

Sono pervenute 134 notifiche per additivi e coloranti, in aumento rispetto alle 91 del 2013. La maggior parte di queste ha riguardato frutta e vegetali (55, il 42% dei casi), bevande (22 casi) e prodotti della pesca (15).