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Radicchio IGP decimato: in negozio costera' di piu'

L'estate che non c'è stata fa arrancare la produzione del radicchio nelle sue varie tipologie: cespi più piccoli e prezzi in crescita. Le piogge di luglio e agosto, con grandine e temperature ben sotto la media stagionale, non hanno minato solo gli affari del comparto turistico. Anche il radicchio sta pagando gli effetti dell'estate pazza.

"Non resteremo senza radicchio, anche se otterremo la produzione con grosse difficoltà ed enormi sacrifici" spiega Paolo Manzan, presidente del Consorzio di tutela del Radicchio Rosso di Treviso IGP e Radicchio Variegato di Castelfranco IGP con sede a Zero Branco. "I produttori hanno sostenuto maggiori costi per la piantumazione. Con la raccolta si vedranno i veri danni, inevitabili ma al momento non quantificabili."

La cartina al tornasole di una situazione critica per la produzione è quella offerta dal Radicchio di Treviso precoce IGP: già da una settimana è iniziata la commercializzazione che proseguirà fino alla metà di novembre. "E' un prodotto discreto, ma ne è andato perso tantissimo. Il prezzo di vendita è leggermente superiore rispetto all'anno scorso perché ce n'è meno - continua Manzan - Il prodotto è più piccolo del normale a causa della cosiddetta asfissia radicale: il terreno era zuppo per la moltissima pioggia caduta in estate e quindi le radici del radicchio avevano meno aria."

Per il Radicchio di Treviso tardivo si possono fare solo previsioni, al momento tutt'altro che floride. "Ci aspettiamo una stagione media, staremo a vedere che tipo di prodotto crescerà: ci attendiamo una pezzatura e un peso inferiore. Non possiamo negare i grossi problemi che ci sono stati nei campi; in alcuni tratti i terreni sono stati allagati, il radicchio è andato sott'acqua ed è quindi andato perso."

Diversa la situazione per il radicchio variegato di Castelfranco, la tipologia che meno dovrebbe soffrire i problemi legati all'estate pazza, essendo un prodotto più forte.
Data di pubblicazione: