Secondo gli esperti, il timore dell'UE per la macchia nera degli agrumi e' ingiustificato
In un rapporto riassuntivo rilasciato qualche giorno fa, un gruppo di professionisti nel campo della salute delle piante provenienti da Sudafrica, USA, Brasile, Argentina e Australia, ha scoperto che la fitopatia fungina presenta una distribuzione globale, ma emerge solo nelle zone di produzione degli agrumi interessate dalle piogge estive e non in zone con clima mediterraneo.
La macchia nera degli agrumi è endemica del Sudafrica, ma non può sopravvivere in Europa. Questo potrebbe essere un boccone amaro da mandar giù per l'Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare (EFSA), la quale ha introdotto misure sanitari più rigorose per prevenire l'ingresso della fitopatia.
Si pensa anche che l'EFSA fosse a conoscenza del rapporto degli esperti, ma che abbia scelto deliberatamente di ignorare alcune scoperte scientifiche, confermando i sospetti che l'UE stia portando avanti pratiche protezioniste.
Dopo Spagna e Turchia, il Sudafrica è stato il più grande esportatore di agrumi nei mercati mondiali durante il 2012. E' dal 2010 che il settore (il cui valore è stimato in 285 milioni di euro) sta combattendo contro il problema del CBS.
L'EFSA ha indicato come i frutti contaminati dalla fitopatia possano essere una minaccia anche per gli agrumeti europei.
All'inizio di quest'anno, pertanto, l'industria sudafricana è stata sottoposta a requisiti più rigorosi, come la registrazione dei trattamenti di pre- e post-raccolta, la registrazione obbligatoria dei centri di confezionamento e le ispezioni in loco presso i frutteti di agrumi.
Gli esperti hanno riferito di aver scoperto che le risposte alla questione della macchia nera degli agrumi potrebbero essere sbagliate e in conflitto con il materiale scientifico a disposizione
Dopo aver espresso nel 2013 il suo parere sulla problematica del CBS, l'EFSA ha emesso una bozza a disposizione per il pubblico commento, incluso ovviamente quello degli esperti del settore, i quali ora sottolineano: "In alcuni casi, L'EFSA ha dichiarato di aver considerato i commenti; tuttavia non esiste alcuna evidenza che ciò sia effettivamente accaduto che l'autorità europea abbia modificato la sua posizione basandosi su specifici input."
Fonte: iol.ca.za
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