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Trattamento ad acqua calda per controllare il marciume bruno su pesche e nettarine

In questi ultimi anni, si è intensificato il lavoro di ricerca su metodi più sicuri di controllo dei patogeni della frutta dopo la raccolta: tra questi, i trattamenti termici potrebbero rappresentare un mezzo efficace per la gestione dei marciumi, quali quelli provocati da Monilinia, che provocano ingenti perdite di prodotto nelle fasi di conservazione e commercializzazione.

Un gruppo di ricerca dell'Università di Bologna ha valutato l'effetto dell'immersione in acqua calda a 60°C per 60 secondi di pesche e nettarine sul marciume bruno. I ricercatori hanno utilizzato frutti naturalmente infetti in prove a livello commerciale; inoltre sugli stessi frutti sono stati analizzati alcuni parametri qualitativi, quali la durezza ed il residuo secco rifrattometrico.

Dagli esperimenti è emersa una buona azione fungicida del trattamento termico. Sui frutti trattati termicamente, dopo 6 giorni di conservazione a 0°C e 3 giorni a 20°C, lo sviluppo del marciume è stato ridotto di oltre il 78% rispetto ad un testimone immerso in acqua a temperatura ambiente.

Inoltre, i frutti trattati termicamente mostravano una qualità commerciabile accettabile e nessun danno visivo è stato rilevato come conseguenza del trattamento termico.

Tabella - Effetto del trattamento con acqua a 60°C contro Monilinia spp. su pesche naturalmente infette. Esperimento semi-commerciale (A): l'unità sperimentale era rappresentata da 3 casse di 60 frutti ciascuna. Esperimento su scala commerciale (B): l'unità sperimentale era rappresentata da 3 bins. In entrambe le prove, dopo il trattamento termico, i frutti sono stati conservati a 0°C per 6 giorni e poi a 20°C per 3 giorni. I risultati si riferiscono alla % di frutti infetti al termine dell'esperimento. Control: frutti testimone e HWT: frutti trattati termicamente. Clicca qui per un ingrandimento.

Gli autori concludono sottolineando l'efficacia del trattamento con acqua calda nel controllare il marciume provocato da Monilinia su pesche e nettarine provenienti da coltivazioni sia convenzionali sia biologiche. Inoltre il metodo è immediatamente applicabile in quanto non richiede nessun tipo di autorizzazione, non ha implicazioni di natura tossicologica e può rappresentare un risparmio energetico poiché l’energia per riscaldare l'acqua può derivare dagli impianti di refrigerazione, essendo il calore prodotto, normalmente dissipato nell'ambiente attraverso i condensatori.

Fonte: Spadoni A., Neri F., Bertolini P., Mari M., "Control of Monilinia rots on fruit naturally infected by hot water treatment in commercial trials", 2013, Postharvest Biology and Technology, 86: 280-284. Per maggiori info: http://www.sciencedirect.com/science/article/pii/S0925521413002159