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FAO: realizzata in Norvegia la piu' grande banca dei semi al mondo



E' stata inaugurata in Norvegia, nelle isole Svalbard, la più grande banca fitogenetica del mondo. Lo annuncia la Fao che, con il suo presidente Jacques Diouf, parla di "una delle imprese più straordinarie al servizio dell'umanità". Si tratta di una banca mondiale di semi (la Globalseed vault) che ospita duplicati di varietà uniche delle colture mondiali più importanti. Secondo Djouf, la banca genetica sarà "una garanzia a livello mondiale per affrontare le sfide future".



La banca dei semi è stata costruita dentro una montagna ghiacciata nei pressi del villaggio di Longyearbyen nell'arcipelago che dista circa mille chilometri nord dalle coste norvegesi. Il permafrost e la roccia, spiega l'organizzazione dell'Onu per l'agricoltura e l'alimentazione, faranno sì che anche senza elettricità il materiale genetico conservato nel caveau rimarrà congelato e protetto.



La banca genetica di Svalbard riceverà, nell'ambito dell'accordo del Trattato sulla biodiversità, circa 200mila sementi, ma la sua capacità complessiva è di 4,5 milioni di campioni, equivalenti a circa 2 miliardi di semi. La sua costruzione è stata finanziata dal governo norvegese. Il pool genetico mondiale contenuto nei semi "è essenziale - scrive la Fao - per incrementare la produttività delle colture, mitigare il cambiamento climatico e la diffusione di malattie e parassiti, e assicurare una base di risorse genetiche per il futuro. La diversità della produzione è costantemente minacciata da disastri naturali e da quelli causati dall'uomo".



Questa banca mondiale - ha dichiarato Diouf - assicurerà che sia disponibile la necessaria diversificazione genetica per affrontare le future sfide dell'agricoltura. Solo nei prossimi 25 anni la produzione di cereali dovrà aumentare di almeno un 50 per cento, ma questo incremento dovrà provenire dalla terra, dall'acqua e dalle altre risorse naturali già in uso".

La banca nasce soprattutto per poter affrontare le sfide future dei cambiamenti climatici. Secondo la Fao, la maggiore frequenza di siccità e le alluvioni incideranno molto negativamente sulla produzione locale, con un prevedibile calo della resa delle colture perfino con piccoli aumenti della temperatura globale, specialmente nelle regioni aride del sud del mondo.

Si stima che nei paesi in via di sviluppo la deforestazione già oggi sia responsabile del 20% delle emissioni di gas serra. "Il cambiamento climatico in un prossimo futuro - ha concluso Diouf - influirà in modo significativo sugli ecosistemi agricoli e sulle popolazioni che da esse dipendono".

Fonte: alice.it
Foto riprese dal sito di Repubblica.it