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Annata positiva per la cipolla, in particolare per quella dorata

Manca prodotto al nord d'Europa e i prezzi salgono. Stiamo parlando della cipolla, un articolo di solito povero che però, quest'anno, sta ottenendo buone quotazioni. Ovviamente si parla sempre di centesimi ma, per i produttori, sono soldi che fanno la differenza. La cipolla dorata, in genere snobbata, viene pagata anche 30-35 centesimi al kg. In una stagione, per giunta, in cui in Italia la produzione (al netto di grandine e bombe d'acqua) è risultata nella media, con 60 tonnellate l'ettaro nelle zone più vocate.



"Finalmente un'annata che consente di ripagarsi qualche debito - afferma un produttore emiliano - e di non lavorare sempre con l'acqua alla gola. Purtroppo viviamo sulle disgrazie altrui e quest'anno la disgrazia è legata alla siccità nei Paesi del nord Europa, maggiori produttori. La cipolla dorata, ad esempio, sta ottenendo prezzi davvero buoni, anche superiori ai 30 centesimi".



L'annata è partita bene fin dalle produzioni precoci di fine maggio e si sta mantenendo positiva. Chi ha un buon prodotto, di buon calibro, anche della tipologia bianca, si ripaga ampiamente il lavoro.

"Siamo molto soddisfatti - afferma un operatore - circa l'andamento di mercato, anche se credo che prossimamente si sgonfierà un po'. La cosa positiva è che il consumatore non si accorge di nulla. Ieri ho fatto la spesa e al supermercato la cipolla andava da 99 centesimi a 1,19 euro/kg. Sono cifre bassissime, anche perché spesso la massaia acquista solo uno o due pezzi, quindi non si accorge neppure di quanto spende. Invece, per noi operatori, anche pochi centesimi fanno la differenza. Dovrebbero capirlo i responsabili della Gdo, specie nei prossimi anni".



I supermercati stanno cercando disperatamente lo scalogno, ma di questo non c'è traccia. Altro articolo richiesto è la cipolla di calibro importante, per la quale riescono a fare la "pazzia" di investire ben 30-35 centesimi al kg, dando così un po' di ossigeno al produttore.