Germania: psicosi da batterio killer, il 58% dei tedeschi non mangia insalata
I più attenti sono gli anziani, scrive il quotidiano tedesco (tra gli over 60 la percentuale di chi rinuncia alle verdure crude schizza infatti al 71%).
Gravi i danni per il settore dell'agricoltura: l'insalata rimane praticamente invenduta e i contadini devono gettarla via. Il vice-presidente dell'associazione degli agricoltori dello Schlewig Holstein, Land settentrionale tedesco dove sono stati registrati numerosi casi, parla di "danni tremendi".
Sono nel frattempo nove le vittime collegate all'infezione, secondo il tabloid Bild: giovedì è morta una donna di 38 anni all'ospedale di Kiel, ad Amburgo nella notte di domenica scorsa è morta una 87enne e il giorno precedente un'altra donna, 84 anni, è deceduta nello Schlewig Holstein. L'epidemia sembra particolarmente diffusa nel Nord della Germania: solo ad Amburgo si contano 400 casi.
In Italia, la Coldiretti afferma che il panico indiscriminato che si è diffuso in Germania rischia di danneggiare ingiustamente anche l’Italia, che nel 2010 ha esportato in terra tedesca verdure e legumi per un valore di 460 milioni di euro, in aumento del 28% su base annua. In realtà - sottolinea la Coldiretti - l’Italia esporta soprattutto ortaggi diversi dai cetrioli, ma la psicosi che si è diffusa tra i consumatori tedeschi riguarda anche le insalate e le altre verdure crude in mense aziendali, grandi catene di fast-food, supermercati e panetterie dopo che il batterio E. Coli ha provocato morti e centinaia di intossicati.