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Oltre 500 ettari infetti

Nuova Zelanda: subito misure d'intervento contro la batteriosi del kiwi

I funzionari del servizio fitosanitario neozelandese hanno confermato la presenza di infezione da batteriosi del kiwi su oltre 500 ettari in 13 frutteti della Bay of Plenty.

In risposta all'infezione, il ministro competente David Carter ha deliberato il lancio di una campagna di "contenimento aggressivo" del micidiale batterio che attacca le piante di actindia. Il ministero dell'agricoltura neozelandese collaborerà fattivamente con l'industria del kiwi al fine di applicare ogni possibile misura contenitiva, incluse operazioni di rimozione e distruzione in sicurezza di piante infette, trattamenti chimici, aumento dei controlli sull'uso di polline artificiale e avvertenze sull'impiego di api per l'impollinazione.

La batteriosi è stata individuata circa dieci giorni fa a Te Puke e da allora, grazie alla partecipazione di tutti i frutticoltori della regione, le segnalazioni sulla diffusione dell'infezione sono rapidamente cresciute, al crescere delle analisi di laboratorio condotte giornalmente (circa 9.000 i campioni di foglie analizzati finora e 93 appezzamenti esaminati).

Il batterio PSA viene agevolmente trasmesso via aerea (vento) o attraverso le piogge o tramite strumentazione agricola non sterilizzata. Lo stesso agricoltore può trasformarsi dunque in un inconsapevole vettore della fitopatia.

In Nuova Zelanda sono oltre 3.000 i frutteti registrati per la produzione di kiwi, per un valore complessivo dell'industria stimato in 1,5 miliardi di dollari. Secondo un produttore locale, la progressione della fitopatia getterebbe una luce sinistra sui futuri scenari del comparto.