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Nuova Zelanda: sospesi per il momento i trattamenti rameici contro la batteriosi del kiwi

Il ministero neozelandese dell'agricoltura ha per ora sospeso un piano di trattamenti a base di rame che era stato programmato nel tentativo di contenere la diffusione del disastroso batterio dell'actinidia PSA (Pseudomonas syringae pv actinidiae), i cui focolai sono stati recentemente individuati (vedi anche precedente articolo). Saranno infatti necessari ulteriori pareri tecnici per valutare eventuali effetti indesiderati del rame sui frutteti, come ad esempio una defoliazione.

Nel frattempo, nella regione di Te Puke, il servizio fitosanitario neozelandese (MAF) ha raccolto alcuni campioni di foglie da almeno 40 frutteti di kiwi a polpa gialla e da altrettante piantagioni di kiwi a polpa verde. La compagnia Zespri ha precisato che i campioni di foglie saranno gestiti in accordo con i protocolli del MAF e trasferiti ai laboratori per le analisi del caso. "Si tratta - ha reso noto Zespri - di un processo di raccolta di materiale che si sta svolgendo in parallelo con l'attività di sorveglianza condotta da tutti i produttori di kiwi della regione". I risultati dei test di laboratorio saranno resi noti nel giro dei prossimi giorni e renderanno più chiaro il quadro della diffusione geografica della potenziale infezione.

La presenza di batteriosi del kiwi da agente patogeno PSA è stata al momento confermata per tre piantagioni della Bay of Plenty, mentre altri due frutteti sono stati posti in quarantena in attesa degli esiti delle analisi. Finora, all'incirca 75 produttori di actinidia hanno inviato a Zespri fotografie che mostrano sintomi sospetti sulle foglie e sui rami in campo. Il servizio fitosanitario sta estendendo le indagini anche ad altre regioni produttive nel Northland, a Nelson e nella Hawke's Bay.

La fitopatia sta minacciando un'industria del valore di 1,4 miliardi di dollari e Stati Uniti e Australia hanno già bandito l'importazione dalla Nuova Zelanda di materiale vivaistico o di marze. Nessuno stop è stato invece elevato sulle spedizioni di frutti già raccolti, in quanto non affetti da PSA. Il trattamento rameico sembrerebbe al momento la soluzione più efficace per scongiurare il diffondersi della fitopatia, che ha già colpito le produzioni di kiwi in Italia e Giappone.

Il governo neozelandese si è dichiarato disposto a fornire ai produttori di kiwi tutto il sostegno di cui avranno bisogno. Da parte loro, i coltivatori dovranno attenersi a scrupolose norme igieniche per evitare ogni ulteriore contagio tra pianta e pianta. La caratteristica di questa batteriosi è infatti proprio la facilità di trasmissione.

Fonte: nbr.co.nz