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Italia, isola felice per prugne e amarene trasformate

Leggendo l'allarmata disamina delle principali organizzazioni europee di trasformatori circa la scarsità, tra le altre materie prime, anche delle amarene (vedi articolo correlato) non si può che guardare all'Italia come ad un'isola felice.

FreshPlaza ha intervistato Mario Alberto Levi (nella foto), presidente della primaria O.P. (Organizzazione di Produttori) attiva nel settore della produzione di prugne per essiccazione e di amarene da industria: Essiccazione Modenese. L'O.P. fa parte della Unaproa, l'Unione Nazionale Associazioni Produttori Ortofrutticoli, Agrumari e frutta in guscio, e Mario Alberto Levi vi opera quale membro del consiglio di amministrazione.

"Il nostro è un mercato decisamente di nicchia - spiega Levi - La nostra O.P. rappresenta, per quanto riguarda le prugne, oltre il 90% della produzione e oltre la metà per quanto riguarda le amarene. In Italia entriamo in produzione con un mese di anticipo rispetto ai paesi nordeuropei, dove, specialmente se parliamo di amarene, il prodotto non è paragonabile al nostro in termini qualitativi. Là producono varietà piccole e scure, prevalentemente utilizzate per fare succhi, mentre da noi le amarene sono completamente diverse. Si pensi per esempio che per le amarene Brusche di Modena stiamo avviando l'iter di riconoscimento dell'IGP (Indicazione Geografica Protetta). Perciò i nostri prodotti spuntano prezzi certamente superiori."


"Un tempo - prosegue Levi - la coltivazione dell'amarena era molto più diffusa in Italia. Tuttavia si trattava di piccoli appezzamenti e la raccolta veniva fatta a mano, rendendo il tutto non economico. Io ho iniziato, 15 anni fa, a cercare varietà di amarene che fossero idonee per la raccolta meccanizzata.

Ho selezionato a tal fine varietà americane, ungheresi e anche italiane. Ciò ci ha permesso di rendere efficiente anche questa produzione che, tra l'altro, a differenza delle prugne, non riceve aiuti comunitari. Qualche sostegno economico è previsto solo per la Polonia (vedi articolo correlato)."

Le prugne per essiccazione vengono prodotte in Italia su una superficie totale di circa 450 ettari, prevalentemente in Emilia-Romagna, Toscana e Sardegna. Essiccazione Modenese vende il prodotto a marchio MonteRè: "Le prugne - spiega Levi - si raccolgono, con mezzi meccanici, al grado massimo di maturazione, poi si essiccano fino a lasciare un 19% di contenuto d'acqua. Praticamente diventano dei sassi. In questo stato si possono conservare anche due-tre anni a temperatura ambiente. Prima di immetterle in commercio vanno reidratate e cotte.


Grazie all'elevata conservabilità del prodotto, le prugne da essiccazione non conoscono crisi di mercato. Inoltre i produttori si sono organizzati a livello mondiale nella I.P.A. (International Prune Association), che tutela gli interessi della categoria."

Una curiosità che apprendiamo da Mario Alberto Levi: tutte le prugne per essiccazione prodotte al mondo appartengono ad una stessa varietà di prugna francese, la prugna d'Agen.
"Tant'è che anche i Californiani - sottolinea Levi - le chiamano French Prunes, prugne francesi appunto."


Per maggiori informazioni:
Coop. Modenese Essiccazione Frutta
Stradello Aggazzotti, 90
41010 Santa Maria Di Mugnano (MO)
Tel.: +39 059 460124
Fax: +39 059 460477
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