Come illustrato dalla rivista "Terra e Vita" (n. 19 del 2009): "La novità più significativa del progetto, consiste nell'adozione di un microchip a radiofrequenza che, innestato nel tronco della pianta o applicato esternamente ad essa con sistemi appropriati, è in grado di conservare traccia storica indelebile della pianta, certificandone sia la provenienza sia i parametri fitopatologici e di identità genetica.
Il microchip, simile ai sistemi sottocutanei già in uso per l'identificazione animale, conserva indelebilmente i dati relativi alla pianta (identificativo della "pianta madre", provenienza dell'innesto, data di innesto, stato fitosanitario, anno di produzione, coordinate Gps) dentro la pianta stessa, riducendo i rischi di contraffazione/degrado tipici delle etichette cartacee o plastificate. Consente, inoltre, di registrare e aggiornare i dati correlati a eventi significativi avvenuti nel corso della vita della pianta stessa. Clicca qui per un video su Facebook.
L'accesso ai dati memorizzati sul chip, o il loro aggiornamento avviene mediante l'uso di un pc palmare dotato di apposito lettore/scrittore Rfid. È sufficiente avvicinare il lettore al tronco della pianta per leggere o aggiornare i dati sul chip in modo protetto e sicuro".
Come dimostrato in occasione di un recente convegno a Policoro (MT), la tecnica sviluppata da Metapontum Agrobios consente alla pianta stessa di "presentarsi" in diverse lingue. Basta avvicinare il palmare alla pianta stessa per decodificare le informazioni contenute nel tag, che possono essere veicolate anche con sintetizzatore vocale.
Clicca qui per un filmato sulla dimostrazione del sistema messo a punto da Agrobios.
