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Agricoltura di precisione e cambiamenti climatici: quali soluzioni per le aziende agricole?

Condizioni climatiche estreme, perduranti siccità, anomalie meteo e rischi per la sopravvivenza di specie erbacee e arboree da frutto sono solo alcuni aspetti su cui riflettere in merito all'approvvigionamento sostenibile delle risorse idriche per far fronte ai cambiamenti climatici in atto. L'agricoltura di precisione può essere la soluzione nella gestione della risorsa idrica? Di seguito, l'esperienza dell'uso dei sensori collegati ai datalogger presso due aziende agricole pugliesi su impianti di melograno e vigneti a uva da tavola.

Per FreshPlaza, l'approfondimento del Professore Giuseppe Ferrara docente di Arboricoltura e Frutticoltura presso l'Università degli Studi Aldo Moro di Bari.


In foto: Giuseppe Ferrara docente di Arboricoltura e Frutticoltura presso l'Università di Bari.

"Sulla base dei dati climatici, il 2017 è stato dichiarato il secondo anno più caldo del pianeta da quando sono in atto le rilevazioni delle temperature. Questa peculiarità – sottolinea Ferrara - è stata molto evidente in Italia, dove la primavera 2017, dal punto di vista meteorologico, è stata la seconda più calda dal 1800, in base ai dati elaborati dal Centro Nazionale delle Ricerche (Cnr)".

"Le previsioni per il futuro indicano anomalie sempre più evidenti e che sicuramente avranno ripercussioni sulla coltivazione delle specie erbacee ed arboree da frutto. Gli aspetti più deleteri per le coltivazioni sono le condizioni estreme che portano a lunghi periodi siccitosi e improvvisi eventi piovosi anche di intensità molto elevata, con danni notevoli all'agricoltura".

"Le perduranti siccità portano a considerare l'acqua per irrigazione un bene sempre più prezioso. In previsione di andamenti climatici anomali e più incontrollabili rispetto a quelli già verificatisi in anni passati, negli ultimi anni si parla sempre più insistentemente di tecniche di precisione da applicare in agricoltura alle diverse specie agrarie".

"L'agricoltura di precisione si è sviluppata prima nel settore delle colture erbacee di pieno campo rispetto alla frutticoltura e alla viticoltura. In particolare, in frutticoltura e viticoltura le tecniche di precisione prevedono l'impiego di nuove tecnologie utili alla gestione del frutteto/vigneto in maniera più efficace, sostenibile e redditizia".


Dendrometro su germoglio di vite.

"La determinazione e l'interpretazione di diversi parametri pedologici, climatici, fenologici, produttivi - ribadisce Ferrara - sono i pilastri fondamentali per l'applicazione di tecniche di precisione in frutticoltura/viticoltura. Il monitoraggio di tali parametri può avvenire mediante l'acquisizione da sensori remoti (remote sensing) quali ad esempio i droni, e prossimali (e generalmente a contatto con la matrice) con diverse tipologie di sensori. In quest'ultimo caso vengono considerate un insieme di tecnologie di misura in cui il sensore è a diretto contatto con l'oggetto da monitorare (terreno, foglie, frutto, ecc.). I vantaggi della sensoristica prossimale, oltre alla sua natura poco o non invasiva, sono costituiti dalla possibilità di ottenere in tempi rapidi e a costi relativamente bassi una grande quantità di dati geolocalizzati. Tali sensori sono generalmente collegati a dei datalogger, che servono ad acquisire i dati dei sensori stessi, e che possono essere installati su HotSpots multipli per coltivazioni diffuse in differenti localizzazioni".


Dendrometro al tronco.

Attualmente ci sono datalogger autolimentati da pannelli solari e batterie ricaricabili in grado di trasmettere in modalità wireless e in completa autonomia i dati ricevuti dai sensori a dei server remoti attraverso la rete mobile GSM a costi contenuti e che realizzano di fatto la cosiddetta Internet of Things (Iot) in agricoltura.

L'operatore è in grado di verificare lo stato delle coltivazioni in tempo reale tramite l'ausilio di un pannello di monitoraggio web (o su mobile app) che mostra in tempo reale i parametri rilevati e i grafici dinamici relativi agli indicatori calcolati in base ad algoritmi specifici per singola coltivazione e varietà. Un sistema di allerta inoltre è in grado di avvisare (email, sms, notifiche push) il superamento dei valori soglia per predisporre azioni correttive.

Tra le tecniche agronomiche che si prestano a tale gestione, l'irrigazione è tra quelle più importanti soprattutto in un quadro di condizioni climatiche sempre più estreme e problematiche per l'agricoltura.

"Nella nostra esperienza in Puglia - prosegue il docente - diversi sensori per monitorare lo stato idrico del suolo e della pianta sono stati collegati mediante una piattaforma in Cloud: ciò ha permesso una gestione 'on time' dell'irrigazione per due importanti colture arboree, la vite e il melograno".


In foto: vigneto dell'azienda agricola Fra.Va (Rutigliano) inerbito e gestito con i sensori.

Il vigneto da tavola dell'azienda Fra.Va., con sede in Rutigliano (Ba), è stato gestito con l'impiego di sensori ed è ubicato in agro di Adelfia (Ba). La cultivar è Italia innestata su 1103 P e sesto di 2,2×2,8, con inerbimento interfilare mediante Trifolium repens. I sensori installati (suolo, pianta, parametri climatici) collegati ai diversi datalogger sono autosufficienti dal punto di vista energetico e richiedono una limitata manutenzione nel periodo di utilizzo. In tale vigneto, l'irrigazione è stata eseguita seguendo le indicazioni fornite dai diversi sensori; inoltre è stato effettuato anche il monitoraggio degli effettivi volumi di acqua forniti dai gocciolatori (con sensori pluviometrici).

L'uso dei sensori ha permesso di risparmiare acqua (circa 300-400 m3 ad ettaro) rispetto alla gestione tradizionale dell'irrigazione con la distribuzione solo nei momenti opportuni. Tra l'altro, la presenza dell'inerbimento non ha comportato un aumento dei consumi idrici rispetto al suolo non inerbito.


Melograni della Società Agricola pgliese Terzodieci con sensori Datalogger.

"Analogamente - sottolinea Ferrara - è stato gestito un moderno impianto di melograno della Soc Agr. Terzodieci con sede operativa presso l'agro di Castellaneta in contrada Terzodieci (Ta). I sensori sono stati posti in melograneti della cultivar Wonderful ubicati in diverse zone dell'azienda con sesti di impianto di 5,7×3,3 e baulatura del terreno. I datalogger sono stati implementati con pannelli solari più potenti per renderli ancora più autosufficienti dal punto di vista energetico. Anche nell'impianto di melograno l'irrigazione è stata eseguita seguendo le indicazioni fornite dai diversi sensori, come per il vigneto. Gli effetti dell'estate scorsa particolarmente calda sono stati evidenti sia per le alte temperature raggiunte nel suolo che per i frequenti interventi irrigui che si sono resi necessari".

In conclusione, l'uso dei sensori sia in un vigneto ad uva da tavola che in un melograneto ha permesso di ottimizzare la gestione dell'irrigazione consentendo di intervenire solo nei momenti fisiologicamente necessari con conseguente risparmio di acqua. A ciò si aggiunge la possibilità di controllare on demand i diversi parametri monitorati.

L'attività del personale della sezione di Arboricoltura del DiSSPA (UNIBA) è stata supportata per la parte informatica e sensoristica dalla piattaforma Agridatalog (www.agridatalog.it).