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Parla il presidente del comitato promotore

Fragola della Basilicata IGP, un riconoscimento sempre più vicino

In Basilicata, regione italiana con la maggior superficie coltivata a fragole, l'iter per il riconoscimento della denominazione IGP (Indicazione Geografica Protetta) è alle battute finali. Infatti, si attende la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, che si presume possa avvenire la prossima settimana, in attesa dell'ultimo step: l'invio del dossier e la conseguente approvazione definitiva da parte della Commissione europea.

Membri del comitato promotore, regione Basilicata e funzionari del ministero al termine dell'incontro del 9 aprile.

In seguito alla riunione di pubblico accertamento tenutasi a Matera lo scorso 9 aprile nella Camera di Commercio di Basilicata, momento di confronto con il territorio in cui si discute il disciplinare e si verifica il rispetto dei criteri di lealtà previsti nel Regolamento n. 1151/2012 UE, ora si attende la pubblicazione del documento in Gazzetta Ufficiale. Se entro 30 giorni dalla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale non giungono opposizioni, il Ministero adotta una decisione favorevole sulla registrazione e informa il comitato richiedente e la regione interessata.

Salvatore Pecchia (in foto a lato), presidente del Comitato Promotore Fragola della Basilicata IGP, commenta: "Non siamo mai arrivati a questo punto. Parliamo di una procedura importante e complicata, che richiede una certa sinergia tra Ministero, aziende agricole, Regioni e Commissione europea. Alla riunione di martedì 9 aprile erano presenti due funzionari ministeriali, la rappresentanza di tutte le nove amministrazioni comunali del territorio coinvolto, gli organi sindacali, le associazioni di categoria e il mondo della cooperazione. Sono 20 mesi di costanti elaborati, studi, analisi, incontri, ricerche e integrazioni, poiché crediamo quanto l'IGP possa tradursi in un giusto e meritato riconoscimento dopo circa 70 anni di coltivazione qui in Basilicata. Una produzione per la quale i nostri produttori hanno raggiunto una elevata specializzazione, riconosciuta come un'autentica eccellenza italiana, che anche i mercati quotidianamente ci premiamo con prezzi solitamente maggiori rispetto alle fragole provenienti da altri territori. Un riconoscimento che andrà a racchiudere sostenibilità ambientale, aggregazione, occupazione e dedizione".

In Basilicata si coltiva fragola dal 1955, un arco temporale di gran lunga superiore ai requisiti minimi richiesti per poter presentare una candidatura per il riconoscimento della Indicazione Geografica Protetta-IGP, la quale prevede, appunto, che il prodotto sia coltivato in un dato territorio da almeno 25 anni, anche se non continuativi. L'areale di produzione sono i 9 comuni del Metapontino: Bernalda, Montescaglioso, Pisticci, Tursi, Montalbano Jonico, Scanzano Jonico, Policoro, Rotondella e Nova Siri.

"Il 70% delle aziende che coltivano fragole nel Metapontino sono iscritte e associate ad organizzazioni di produttori – precisa il presidente Pecchia - Tutti gli operatori conoscono bene dunque quali e quanti benefici si possono trarre dalla cooperazione. Ci auguriamo di poter costituire molto presto il Consorzio di tutela e di valorizzazione della Fragola della Basilicata IGP".