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L'egiziana Cultivech esporta la prima lattuga in Asia meridionale

"L'accettazione delle basi dell'idroponica spingerà un'impennata nel mercato"

Per la prima volta, il team della Cultivech ha esportato in Asia meridionale la lattuga egiziana coltivata in idroponica. Attraverso trial, formazione e supporto tecnico, l'azienda vorrebbe ampliare in Egitto la superficie di coltivazione idroponica, dal momento che il responsabile dello sviluppo aziendale Nermeen Embaby ritiene che questa tecnica sia una soluzione adeguata alle sfide attuali e future del settore ortofrutticolo egiziano.

Prodotti coltivati in idroponica
L'azienda d'esportazione egiziana Cultivech si rifornisce di prodotti ortofrutticoli locali, in parte coltivati in pieno campo, ma con una particolare attenzione a quelli coltivati con la tecnica idroponica. "Il nostro obiettivo primario è quello di fornire in tutto il mondo ortaggi a foglia e a frutto puliti e di alta qualità, ed è per questo che ci concentriamo sulla fornitura di prodotti idroponici: soddisfano gli standard di mercato, garantendo la soddisfazione dei clienti", afferma Nermeen, aggiungendo che esistono molti impianti idroponici in Egitto da cui possono rifornirsi per le esportazioni.

"La maggior parte di questi si trova in prossimità de Il Cairo. Ma prevediamo che, man mano che aumenterà la superficie coltivata in idroponica e le persone accetteranno le idee alla base di questa tecnica di coltivazione, il suo mercato avrà uno sviluppo enorme. Attualmente, il problema sono gli agrofarmaci che vengono utilizzati per distruggere i parassiti che si sviluppano nel suolo, come i nematodi. Hanno un impatto negativo sulla salute delle persone, compromettono la qualità del prodotto e possono rendere la produzione non idonea all'esportazione a causa dei limiti massimi di residui consentiti, poiché questi superano il limite consentito. Al momento, la risorsa idrica non rappresenta un problema, ma ci aspettiamo che possa esserlo in futuro".

Poiché Nermeen crede molto in questa tecnica di coltivazione, nelle attività commerciali della Cultivech è inclusa la fornitura di sistemi di coltivazione idroponica. "Progettiamo, costruiamo, forniamo consulenza e aiutiamo i coltivatori con istruzioni sul sistema di coltivazione e attraverso la formazione del personale. Poiché spesso si tratta di una nuova tecnologia, forniamo loro anche un supporto tecnico. Quando sono operativi, acquisiamo il loro prodotto e lo esportiamo". Nermeen mostra le foto di uno dei coltivatori con cui l'azienda lavora. "Stanno ampliando le campate, da 2 a 17, dopo averla testata solo per un anno. Il coltivatore ha visto la differenza nel raccolto e nei risultati finali".

Difficile da dimostrare
Tuttavia, Nermeen riconosce che attualmente i coltivatori non sono entusiasti di passare dall'agricoltura tradizionale a quella idroponica. "La coltivazione idroponica potrebbe fornire una risposta alle sfide che deve affrontare l'Egitto, ma i produttori devono vederne i vantaggi, ed è difficile farlo. Spesso devono trovarsi in difficoltà prima di convincersi degli effetti benefici di questa tecnica".

E' il motivo per cui il team della Cultivech collabora con i coltivatori locali e avvia trial per mostrare le possibilità dei diversi tipi di coltivazione. "Abbiamo preso in affitto una campata da un cliente e mostriamo loro come è possibile produrre molte più verdure a foglia verde con un sistema NFT (Nutrient Film Technique). Conduciamo ricerche sulle tecniche di coltivazione in acque profonde e mostriamo ai produttori le diverse soluzioni". Nermeen spiega che ci sono diverse opzioni per allestire un impianto, che dipendono da fattori quali la coltura scelta, le circostanze climatiche e le possibilità di investimento.

Fragola
Inoltre, Cultivech ha anche avviato un trial per la coltivazione idroponica delle fragole, che funge anche da centro di ricerca e sviluppo (R&D). "Attualmente, non esistono strutture per la coltivazione idroponica di fragole in Egitto. Vogliamo analizzare i risultati del nostro centro R&D in modo da poter condividere le opzioni e i dati con i coltivatori e informarli sull'opportunità di coltivare tali frutti in idroponica".

Nermeen mostra il sistema semiautomatico installato nella serra. "Vogliamo che sia conveniente e lo utilizziamo per mostrare ai coltivatori cosa possono ottenere con la coltivazione idroponica. Proviamo anche diverse varietà e substrati di coltivazione, nonché piante giovani fresche e surgelate".

Per l'impianto delle fragole, Cultivech ha stretto una collaborazione con un esportatore locale. I suoi clienti gli chiedono le fragole, ma lui vuole assicurarsi che la qualità che spedisce sia buona, perché ne risponde in prima persona. La sua attività principale include l'esportazione di olive e l'attenzione alla qualità si è rivelata importante per il successo delle sue esportazioni. Le fragole coltivate idroponicamente sono prive di sostanze chimiche e di qualità costante, e questo lo aiuterà a continuare a espandere il suo marchio, motivo per cui si è unito a noi per condurre il trial sul sistema idroponico".

Ma la Cultivech è impegnata su più fronti. Oltre alle loro coltivazioni idroponiche, recentemente hanno anche completato la prima esportazione in Asia meridionale di lattuga coltivata in idroponica, tra cui diversi tipi di Batavia e cespi di lattuga completamente maturi. "Quando abbiamo deciso di esportare per la prima volta i nostri prodotti in Asia meridionale, abbiamo preso in considerazione diversi fattori: ricerche di mercato, analisi dei costi, requisiti logistici e rispetto delle normative sull'importazione", spiega Nermeen. "Stiamo cercando di esportare anche in Medio Oriente: l'Arabia Saudita e gli Emirati Arabi Uniti sono mercati molto interessanti. Inoltre, abbiamo le certificazioni per esportare in Europa e stiamo cercando clienti che offrano ottimali condizioni di pagamento".

Per maggiori informazioni:
Cultivech
X8M8+
J3 Maadi
+2001050902945
info@cultivech.com
www.cultivech.com

Data di pubblicazione: