Il desolante quadro della flessione storica dei consumi di frutta e verdura nell'arco temporale 2000-2013 a confronto con il recupero segnato a partire dal 2013. Clicca qui per un ingrandimento della slide (Fonte: CSO)
Sono alcuni dei dati presentati venerdì scorso, 13 gennaio 2017, in occasione di una conferenza stampa indetta dal CSO Italy (Centro Servizi ortofrutticoli) a Bologna (vedi articolo correlato).
Oggi gli acquisti di ortofrutta si attestano su 8,1 milioni di tonnellate di cui 4,5 milioni di tonnellate di frutta e agrumi e 4,7 di verdura e ortaggi. Crescono i consumi dei prodotti ad alto contenuto di innovazione (top performer: radicchi, insalate, mele, fragole, nettarine, meloni).
I top performer, che si sono mossi in controtendenza positiva negli acquisti. Clicca qui per un ingrandimento della slide. (Fonte: CSO)
Dal 2000 al 2015 crescono del 44% i volumi di acquisto totali della GDO, cala il dettaglio tradizionale e crescono del 35% i volumi di acquisto su canali diversi (gas, farmer market, e commerce, ecc).
Le famiglie che acquistano più ortofrutta sono i single (261 kg/anno) e i bicomponenti (193 Kg/anno pro-capite).
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Sul fronte delle esportazioni, la crescita è costante con un +9% dal 2005 al 2015. Oggi l'Italia esporta 3,8 milioni di tonnellate di ortofrutta.
L'import si ferma invece a 2,9 milioni di tonnellate, peraltro segnando nei primi 9 mesi del 2016 un calo del 7% sullo stesso periodo del 2015. Questo assicura il risultato positivo della bilancia commerciale, pari a un attivo di 880mila tonnellate.
"Sul fronte produttivo – dichiara Elisa Macchi – Direttore di CSO Italy - l'annata si prospetta senz'altro migliore della precedente sia per le pere sia per il kiwi grazie a un'offerta meno consistente e una qualità dei prodotti ottimale. Il che si riflette nei prezzi alla produzione".