Così un operatore del settore che spiega: "La neve si è sciolta e perciò abbiamo già visto i primi danni sugli ortaggi a foglie, che risultano completamente spezzate dal peso della neve e gelate. Adesso il punto interrogativo è sulle produzioni giovani, che dovrebbero arrivare ad aprile. Gli stessi ortaggi, infatti, vengono piantati in maniera scalare fino a fine maggio; a preoccupare ora è quindi la merce tardiva in arrivo a marzo/aprile: se si riprenderà procederemo, altrimenti termineremo la campagna con molto anticipo".
"Non si potrà fare altro che recuperare quel 20-40% di prodotto, sperando di ricavare un prezzo adeguato, al fine di rimediare un po' ai danni. In generale, i mass media parlano di speculazione sui prezzi degli ortaggi, ma - sottolinea l'operatore - non c'è alcuna speculazione: è solo tentare di recuperare il massimo possibile. Cercheremo, infatti, di raccogliere quanta più produzione vendibile sia rimasta in campagna e di aiutarci un po' con dei prezzi superiori per rimediare ai costi".
La vendita dei prodotti avviene sia nel canale della grande distribuzione italiana sia all'estero. "I quantitativi ridotti implicano che solo il 20% della richiesta venga soddisfatta. E anche se si riscontra qualche difetto rispetto alla norma, la comprensione da parte degli acquirenti è massima. Altrimenti saremmo costretti a star completamente fermi e nessuno può permetterselo. E' anche vero che a molti non è ancora ben chiara la gravità della situazione".