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Dalla fragola ai piccoli frutti: la Basilicata si candida alle colture di pregio

Il workshop "Fragole & Berries" svoltosi nel pomeriggio di ieri, 17 marzo 2016 presso la sala convegni del Castello di Policoro (MT), ha preso in esame gli aspetti numerici, varietali, economici e di valorizzazione della fragola, per interrogarsi sulle prospettiva di un ulteriore rilancio nel settore dei piccoli frutti, dopo il caso di successo della Candonga®.



Introdotti i lavori dai saluti degli organizzatori (LA.ME.TA, Agronomi e ASF), le relazioni della prima parte del convegno, coordinata da Carmelo Mennone (ALSIA) hanno consentito di fare il punto sull'impatto che la celebre varietà Sabrosa/Candonga, introdotta nei primi anni Duemila, ha avuto per un comprensorio come quello del Metapontino, non certo nuovo alla fragolicoltura (i primi impianti risalgono a 50 anni fa), ma che negli anni aveva fortemente ridotto le superfici coltivate, scendendo a 300 ettari. Oggi la Basilicata conta ben 850 ettari a fragola (per quasi il 90% investiti a Candonga) e si colloca al primo posto in Italia.


Il parterre della prima parte dei lavori. Da sinistra a destra: Carmelo Sigliuzzo (Check Fruit/NSF), Claudio Scalise (SG Marketing), Gianluca Baruzzi (CREA-FRF), Tomas Bosi (CSO) e Carmelo Mennone.

Tra l'altro, secondo i dati presentati nell'occasione da Tomas Bosi del CSO-Centro Servizi Ortofrutticoli di Ferrara, la fragola è uno dei pochi prodotti ortofrutticoli a non aver visto una crisi negli acquisti, tutt'altro: oltre a crescere quantitativamente, il consumo è andato anticipandosi nel corso degli ultimi 10 anni. Per fare un esempio, se prima a inizio stagione (marzo) si acquistava il 5% del totale, oggi siamo al 15%, mentre raddoppiano i consumi ad aprile (dal 15 al 30%). Al contempo, cresce la presenza delle fragole in tutti i canali distributivi (Gdo = 65% del totale; discount = 10%; dettaglio specializzato/fruttivendoli = 17%).


Sopra: Tomas Bosi durante la presentazione dei dati CSO. Sotto, la sala.



Il tutto per merito di selezioni varietali dimostratesi eccellenti sotto il profilo gustativo, ma anche sotto quello gestionale, grazie alla maggiore conservabilità. In questo senso, il lavoro svolto dal CREA-FRF di Forlì in merito al Progetto Liste Varietali Fragola, risulta prezioso per una valutazione preliminare dei pro e dei contro delle diverse selezioni di fragole proposte dai costitutori varietali al mercato. Come illustrato dal ricercatore Gianluca Baruzzi, nel giro di 20 anni il progetto ha consentito di prendere in esame oltre 370 selezioni, scartandone un 70%. Nonostante questo, il parco varietale della fragolicoltura italiana è andato ampliandosi (anche troppo) dagli anni Settanta a oggi.


Gianluca Baruzzi

L'intervento di Claudio Scalise (SG Marketing) ha consentito di ampliare l'analisi del workshop alle possibilità commerciali non solo della fragola, ma dei piccoli frutti in genere, interpretando entrambi in termini di categoria merceologica (cfr. FreshPlaza del 15/03/2016). Nonostante la crisi, infatti, i dati Nielsen dimostrano che i segmenti dei prodotti salutistici e di quelli edonistici hanno registrato crescite a doppia nel 2015. I frutti rossi si collocano perfettamente in entrambi i segmenti; in Italia, tra l'altro, i consumi di questi prodotti freschi sono praticamente triplicati nel giro di 9 anni, rimanendo comunque ben inferiori rispetto a quelli registrati in altri paesi (Gran Bretagna in testa). C'è dunque molto spazio per crescere ancora.



Ha chiuso i lavori della prima parte l'intervento di Carmelo Sigliuzzo (Check Fruit/NSF) in merito alla differenza tra le certificazioni rivolte ai partner di filiera e quelle che invece possono costituire un ponte di comunicazione tra impresa e consumatore (cfr. FreshPlaza del 16/03/2016). L'esperto ha anche fornito alcune indicazioni in merito alla nuova versione del GlobalGAP che diventerà obbligatoria dal 1 luglio 2016.



La seconda parte dei lavori è stata costituita da un business forum coordinato da Rossella Gigli (FreshPlaza), in cui analizzare gli aspetti relativi alla redditività degli investimenti in fragole e piccoli frutti e alle azioni che si stanno mettendo in campo per costruire proposte valide in questo mercato.


Foto sopra: il parterre della seconda parte dei lavori. Da sinistra a destra: Claudio Scalise (SG Marketing), l'Assessore alle politiche agricole della Regione Basilicata Luca Braia, Carmela Suriano (Club Candonga®) e Mirco Zanelli, direttore commerciale Apofruit Italia.Impossibilitato a partecipare, il direttore di Italmercati, Fabio Massimo Pallottini, inizialmente previsto nel programma, ha invece trasmesso un suo messaggio video. Foto sotto: Rossella Gigli



Attraverso alcune slide, Carmela Suriano ha ripercorso le tappe fondamentali che, dalla costituzione del Club Candonga® nel dicembre 2013, hanno portato a una valorizzazione del prodotto fragola tale da ottenere prezzi del 40% superiori rispetto ad altre cultivar prodotte in Italia e del 50% superiori rispetto alle fragole provenienti dalla Spagna. Oggi gli ettari coltivati a Candonga® sono 250 su 680 complessivi dedicati alla cultivar Sabrosa, il 37% del totale. Le attese produttive per l'annata 2016 sono di 12mila tonnellate, per un fatturato stimato in 30 milioni di euro. Le superfici a fragola nel Metapontino cresceranno del 20%, quest'anno, con la realizzazione anche dei primi investimenti a lampone.


Un momento dell'intervento di Carmela Suriano.

Un percorso di successo, dunque, confermato anche da Apofruit Italia, che ha introdotto la Candonga di Basilicata tra le fragole presenti nel proprio assortimento di prodotti ortofrutticoli di eccellenza a marchio Solarelli. Come illustrato dal direttore commerciale Mirco Zanelli, la fragola rappresenta una quota molto significativa all'interno del brand Solarelli, con un fatturato di 5 milioni di euro sui 15 complessivi del marchio. Solo nel Metapontino, Apofruit Italia conta 100 ettari di superfici investite a fragola.


La parola a Mirco Zanelli.

Per quanto attiene lo sviluppo nei piccoli frutti, Zanelli ha sottolineato come lamponi e mirtilli possano costituire delle valide alternative produttive e commerciali per diversi areali italiani, da nord a Sud, in un'ottica di complementarietà tra i vari calendari di raccolta, per una fornitura il più possibile continuativa durante l'anno. A tal fine, si stanno sperimentando alcune selezioni varietali per individuare quelle più idonee alle diverse zone climatiche e sono allo studio soluzioni di confezionamento che possano attirare il consumatore. L'acquisto dei piccoli frutti è infatti solitamente un classico acquisto d'impulso.


Luca Braia durante le conclusioni dei lavori.

Dopo aver toccato altri temi correlati alla valorizzazione della filiera, quali gli aspetti etici, ambientali, della comunicazione e marketing, e dei canali di vendita, le conclusioni sono state affidate all'Assessore Luca Braia, il quale ha individuato nelle esperienze come quella del Club Candonga® modelli virtuosi da cui prendere le mosse per trainare l'intero comparto agroalimentare della regione, soprattutto in un momento in cui, con la nomina di Matera a città europea della cultura per il 2019, i riflettori dell'interesse internazionale si sono accesi sulla Basilicata. L'Assessore ha poi illustrato alcune delle misure che saranno varate nell'ambito del PSR-Piano di Sviluppo Rurale.


Foto di gruppo con fragole.

Al termine dei lavori, i partecipanti hanno potuto apprezzare un buffet offerto da Club Candonga®. Nella giornata di oggi, venerdì 18 marzo, sono in programma le visite guidate nei campi di fragole e lamponi del comprensorio.