Tensioni tra Marocco e UE sulla questione del Sahara occidentale
L'UE ha fatto ricorso, la settimana scorsa, contro questa decisione della Corte Europea annunciata il 10 dicembre 2015 per annullare l'accordo commerciale con il Marocco, in risposta alla causa intentata dal Fronte Polisario, organizzazione militante e un movimento politico attivo nel Sahara Occidentale, al fine di ottenere la realizzazione del diritto all'autodeterminazione, liberandosi dal controllo del Marocco.
La denuncia, che risale al 2012, riguarda la produzione e il commercio di prodotti agricoli in particolare ortofrutticoli quali pomodori e meloni. Reuters ha riportato che, il mese scorso, il governo marocchino ha deciso di sospendere i contatti con la delegazione UE a Rabat.
Il commercio agricolo marocchino nel 2015 ha totalizzato 4,39 miliardi di dollari, con destinazioni principali i Paesi UE.
Una fonte UE ha affermato che la decisione della Corte di Giustizia Europea non dovrebbe avere un impatto diretto sui commerci in corso, in attesa di una decisione sul ricorso avanzato dall'UE. Tuttavia, la sospensione formale dei contatti del Marocco potrebbe interrompere i fondi UE, pari a circa 1,12 miliardi di dollari, destinati al Nord Africa. D'altra parte, al di fuori dell'UE, l'associazione svizzera Terre des Hommes e il Comitato svizzero per il Supporto della Popolazione Sahariana hanno caldeggiato la decisione della Corte di Giustizia Europea, con conseguenze anche negli approvvigionamenti dei supermercati (cfr. FreshPlaza del 23/02/2016).
UE e Marocco hanno stretto accordi che permettono quote esenti da dazi per l'import-export di prodotti agricoli come i pomodori. Le due parti hanno avviato i negoziati nel 2013 per costituire un accordo più profondo e ampio di libero scambio.
Il Marocco ha controllato la maggior parte del Sahara occidentale fin dal 1975 e rivendica la sovranità sul tratto di deserto scarsamente popolato a sud del Paese. All'epoca, l'annessione del Sahara occidentale da parte del Marocco scatenò una ribellione da parte del Fronte Polisario, sostenuto dalla vicina Algeria. Le Nazioni Unite negoziarono un cessate il fuoco nel 1991, ma da allora le trattative non sono riuscite a trovare una soluzione duratura nella controversia territoriale più lunga dell'Africa.
Fonte: Reuters/ channelnewsasia.com