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"Crisi a Pachino? Massimo Pavan: "Una situazione articolata; non esiste un unico responsabile"

In riferimento alla situazione di difficoltà espressa da alcuni operatori ortofrutticoli del comprensorio di Pachino (in provincia di Siracusa - cfr. FreshPlaza dell'11/01/2016), FreshPlaza ha intervistato Massimo Pavan, vicepresidente del Consorzio Pomodoro di Pachino IGP.


Da sinistra a destra: Salvatore Chiaramida, Massimo Pavan e Sebastiano Fortunato del Consorzio IGP.

"Nel periodo settembre-ottobre 2015 - riferisce Pavan - il pomodoro ciliegino ha registrato quotazioni obiettivamente positive, fino a € 2,50 al chilo. Vero è che, in quel momento, c'era pochissimo prodotto in giro e una concorrenza limitata. Successivamente, entrati nella fase di piena produzione, il prezzo si è inchiodato a 0,80/1 euro al chilo; soprattutto in coincidenza con le festività natalizie, che di solito premiano le nostre produzioni. Non è facile individuare le ragioni di questo deprezzamento, anche se sono convinto che i fattori in gioco siano molteplici".



L'incognita climatica
Tra gli elementi che hanno compromesso la campagna delle orticole autunno-invernali (non soltanto il commercio dei pomodori), Massimo Pavan ricorda il clima: "Se si pensa che, nella famosa nevicata del primo gennaio 2015, vennero perduti migliaia di metri quadrati di serre (cfr. FreshPlaza del 07/01/2015), mentre 12 mesi dopo, a Natale 2015 c'era ancora gente che faceva il bagno a mare, ci si rende conto di quanto le condizioni climatiche attuali siano del tutto imparagonabili a quelle della passata campagna invernale. Ciò ha provocato l'arrivo sul mercato di maggiori volumi di prodotto (anche in Spagna hanno registrato 20 gradi di temperatura a dicembre!), con conseguente appiattimento delle quotazioni".

"Molte regioni italiane si augurano la pioggia e anche in Sicilia non s'è vista una goccia d'acqua per ben due mesi; io personalmente, avendo un'azienda specializzata in carote, mi auguro soprattutto l'arrivo del freddo, per scongiurare quello che potrebbe configurarsi come un anticipo record nelle raccolte, con drammatiche conseguenze di sovrapposizione rispetto ad altri areali!".



A pesare sulla situazione, non solo locale, ma globale, è il noto fenomeno climatico de El Niño, che sta manifestandosi con particolare intensità, quest'anno (cfr. FreshPlaza dell'08/01/2016). Pavan osserva: "La dimensione planetaria e imprevedibile del fenomeno si ripercuoterà su tutte le stagioni produttive dell'anno 2016, tanto nell'emisfero Nord quanto in quello Sud. Non si è mai visto prima nulla di simile e non c'è nulla che possiamo fare".

Le richieste del gruppo di contatto europeo sul pomodoro
Quello che invece è ancora nelle possibilità e nelle facoltà umane sono le politiche commerciali dell'Unione Europea nei confronti dei Paesi extracomunitari. Nell'ultima riunione del gruppo di contatto sul pomodoro tra Spagna, Francia e Italia, svoltasi a dicembre 2015, i membri hanno presentato al commissario europeo all'agricoltura Phil Hogan alcune istanze, tra cui la necessità di modificare il metodo di calcolo sul valore all'importazione dei pomodori dal Marocco nonché la necessità di definire specifiche tariffe e controlli sull'origine dei pomodori provenienti dal Sahara occidentale, possibilmente etichettando in forma distinta le merci marocchine e quelle sahariane.

Massimo Pavan spiega: "Non vogliamo puntare il dito sul Marocco (paese che, tra l'altro, si è sentito assai meno sul mercato, quest'anno) o su altri singoli paesi extra-comunitari. Constatiamo solo, insieme agli Spagnoli e ai Francesi che, indipendentemente dagli scenari contingenti, i paesi extra-UE con i quali ci troviamo a competere hanno costi di produzione che sono il 50% rispetto ai nostri. Ragion per cui, ad esempio, andrebbe rivisto il sistema di calcolo sul valore delle importazioni dal Marocco, dato che originariamente si presero in considerazione solo i pomodori tondi e non anche quelli ciliegino".



Preoccupazione per l'embargo russo contro la Turchia
Infine, i paesi aderenti al gruppo di contatto sul pomodoro hanno espresso preoccupazione circa il recente bando della Russia (in vigore dal primo gennaio 2016) alle importazioni entro i suoi confini di prodotti ortofrutticoli dalla Turchia; essendo infatti proprio il pomodoro il principale prodotto turco esportato in Russia (cfr. articolo correlato), l'eventuale ricollocamento di questa merce sul mercato UE potrebbe avere conseguenze molto gravi.

"Anche qui - conclude Pavan - sarà necessario monitorare attentamente la situazione e adottare le misure adeguate a evitare un tracollo del mercato. In ogni caso, come si vede, le variabili in gioco sono veramente tante e la situazione è molto più articolata di quanto si potrebbe pensare. Non possiamo certo dare la colpa a un unico responsabile".