"L'appello che ci sentiamo di fare a tutti gli operatori del settore è di non vendere i prodotti a prezzi ridicoli nei mercati generali. Manca il consumo e spingere le vendite risulta un'operazione non opportuna, in quanto con l'abbassamento delle temperature e il conseguente innalzamento dei consumi, le quotazioni presto saliranno".
La produzione generale è sempre abbondante per tutte le referenze. "E' anche questo a compromettere la vendita finale dei nostri prodotti. A risentire maggiormente della pressione nel comparto sono bietole da costa e cicoria catalogna, due prodotti tipicamente italiani. I prezzi sono bassissimi e tutti gli anni siamo costretti a vendere il prodotto a quotazioni sempre inferiori".
Secondo il produttore, la soluzione è produrne meno. La sovrapproduzione genera infatti ricavi troppo bassi. "Ridicoli, direi" commenta Milella.
La Società agricola Milella produce circa 10 milioni di piante di ortaggi, tra finocchi, bietole, cicorie, sedano, prezzemolo, cicoria cimata (unico articolo che al momento presenta un buon andamento commerciale, a detta del produttore). Il finocchio rappresenta un 40% dell'intera gamma aziendale. A breve si inizierà con cavolo verde e cavolo romanesco.
New entry aziendali
Diversificazione è una delle parole d'ordine dell'azienda per il 2016: proprio per evitare il surplus produttivo ci si sta focalizzando su nuovi articoli e produzioni di nicchia. "Si spera in questo caso in una concorrenza meno spietata e in vendite più costanti e remunerative".
"Seguendo questa linea abbiamo piantato cicoria cimata, cavolo verde, cavolo romanesco. Quest'anno annoveriamo in assortimento anche cavolo viola e toscano. Abbiamo dedicato loro un 30% dell'areale totale".
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Commercializzazione
"Il 60% dei nostri prodotti - continua Milella - viene commercializzato nella Grande distribuzione organizzata del Nord Italia; il 30% è destinato all'estero, sempre nel canale della Gdo. Solo il 10% va ai mercati generali, che ormai non fruttano più".
"Per le esportazioni, principalmente si tratta di centro-nord Europa: Belgio, Austria, Germania e Polonia. Con quest'ultima soffriamo un po' nel realizzare buone quotazioni, infatti i volumi destinati a questa piazza sono inferiori. In Germania i quantitativi sono invece notevoli; in Belgio si esporta meno, ma è richiesta una qualità superiore, con buone quotazioni".
Sulle differenze tra consumatori italiani ed esteri, Milella sottolinea: "In Italia si è molto esigenti in termini di qualità, soprattutto per quanto riguarda il finocchio. Però non ci sono i giusti riscontri economici. Invece un finocchio di media qualità corrisponde all'estero a un prezzo giusto. Per le altre referenze non si riscontrano particolari differenze".
Uno sguardo al futuro
Per il 2016, i progetti aziendali sono legati alla ricerca di ciò che il consumatore predilige maggiormente. "Stiamo perciò investendo nelle mini angurie senza semi, che mostrano un consumo raddoppiato di anno in anno e anche sulle uve da tavola senza semi, visti gli ottimi risultati di quest'anno e una domanda cresce che sempre di più".
Secondo Milella, in Italia l'uva senza semi rappresenta una fetta di mercato importante insieme alle uve tradizionali, con un consumo che aumenta di stagione in stagione.
"Per il futuro - conclude l'operatore - stiamo programmando nuovi impianti di melograno, essendo uno di quegli articoli che oggi vengono particolarmente pubblicizzati in termini salutistici. Il frutto del melograno è infatti un concentrato di antiossidanti e vitamine, che sta riscuotendo un grande successo di pubblico".
Contatti:
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70123 Bari
Tel.: (+39) 0805341229
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Email: milella@milellasrl.it
Web: www.milellasrl.it