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Ciliegie: a Vignola dita incrociate per il nuovo regolamento IGP entro l'avvio della campagna 2015

"Per quando verrà pubblicato il nuovo Regolamento, dovremo essere già pronti", spiega Valter Monari (nella foto a destra), direttore del Consorzio della Ciliegia, della Susina e della Frutta Tipica di Vignola, a cui pure fa capo l'IGP della ciliegia di Vignola (MO).

Esattamente il 31 gennaio era arrivata la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale europea del nuovo disciplinare relativo alla Ciliegia di Vignola IGP con, tra l'altro, le nuove varietà ammesse e maglie più larghe nella scelta dei formati di packaging e nell'inserimento in futuro di altre varietà di ciliegie (cfr. FreshPlaza del 03/02/2015). "I 90 giorni di pubblicazione sulla Gazzetta scadranno il primo di maggio - continua Monari - poi tutti i giorni saranno buoni per vedere la pubblicazione del Regolamento", cioè l'ultimo passaggio burocratico a livello europeo prima di poter applicare in campo il nuovo, atteso, disciplinare.

Ora, considerando che nei 28 Comuni dell'IGP-Indicazione Geografica Protetta ciliegia di Vignola solitamente la stagione cerasicola inizia alla fine di maggio, vien da sé che perché già in questa campagna 2015 si possa usare il nuovo disciplinare sarà una corsa contro il tempo. "Stiamo contattando produttori e associati al Consorzio per spiegare tutte le novità e quali saranno i prossimi passi", continua Monari; nei giorni scorsi c'è stata appunto un'assemblea con gli associati.

Nel frattempo, spiega, "stiamo predisponendo il nuovo Piano dei Controlli, così da presentarlo entro breve al Ministero delle Politiche Agricole e avere in mano il loro parere preventivo, prima della pubblicazione del Regolamento. In questo modo, quando finalmente sarà pubblicato, potremo ripresentare ufficialmente il piano con la certezza di avere il via libera nel giro di pochissimi giorni, se non addirittura seduta stante; in questo modo potranno partire i controlli dell'ente certificatore sui nuovi produttori associati e l'aggiornamento dei dati sugli altri".



La ragione di tutta questa fretta è presto detta. Con l'aggiunta di nuove varietà marchiabili "dobbiamo raggiungere una massa critica con l'IGP - spiega il direttore del Consorzio - perché nel primo anno, il 2013, abbiamo marchiato il 48% della produzione, grazie a una grande produzione delle varietà ammesse allora dal disciplinare; nel 2014, invece, la produzione di quelle varietà è rientrata nella norma e la percentuale di ciliegie a marchio IGP è scesa al 28%. Troppo poco per avere successo sul mercato. Non solo: questa massa critica dobbiamo raggiungerla all'avvio della nuova stagione; raggiungerla già durante la raccolta significherebbe arrivare in ritardo e perdere di fatto un altro anno, perché l'esperienza ci insegna che quando una catena o un rivenditore inizia a commercializzare un determinato marchio, poi difficilmente lo cambiano per un altro". Ossia, se si inizierà a commercializzare ciliegie non IGP, poi le si commercializzerà per tutta la stagione, a scapito appunto di quelle a denominazione protetta.

Ora la palla è nelle mani dell'Europa e nel vignolese sperano che la procedura sia celere più del solito. "Auspichiamo che la burocrazia tenga conto che, nel nostro caso, parliamo di una produzione che arriva solo una volta all'anno e per pochi mesi", conclude Monari.