"Roberto Chiesa: "Patata novella siciliana, una partenza con qualita' al top"
"Le semine del prodotto che ci apprestiamo a raccogliere sono state effettuate nel periodo giusto, nella prima quindicina di ottobre o comunque entro la fine di quel mese, con condizioni ottimali, e la qualità del prodotto si preannuncia straordinaria. Se, come previsto, da domenica la stagione si sistema, potremo contare su una decina di giorni di bel tempo prima di raccogliere le patate attorno al 15-18 marzo, per poi trovarle sugli scaffali della Gdo verso il 20-22 marzo".
"Per quanto riguarda le superfici – continua Chiesa - sono diminuite del 30% rispetto all'anno scorso. Dunque, maggiori pezzature e minore disponibilità di prodotto: tutto lascia pensare a una campagna con prezzi discretamente remunerativi per i produttori, che nel 2014, in alcuni casi, non avevano nemmeno terminato di raccogliere, non riuscendo a coprire i costi. La minore offerta di prodotto del Nord Africa e Israele, lascia intravedere una campagna regolare con la produzione siciliana vera protagonista di un mercato che le appartiene per tradizione e qualità. Sarà la qualità, insomma, a fare la differenza consentendo di spuntare prezzi migliori, come sarebbe anche ovvio parlando di primizie".
"Il mondo della produzione, però, deve avere la giusta strategia commerciale, che non è quella della speculazione all'ultimo centesimo, ma dell'individuazione di un prezzo che consenta di entrare sul mercato in modo continuativo, senza forti oscillazioni e in accordo con i rivenditori, che possono così inserire le referenze senza il timore di prezzi difficili da gestire".
"Al momento - prosegue Chiesa - l'Egitto sembra poco attivo sul mercato comunitario, italiano in particolare, muovendosi quasi in sordina. Più pressante invece il Nord Africa, Tunisia in testa, con standard varietale non all'altezza dei livelli qualitativi attesi dal mercato italiano, soprattutto in termini di calibri e sanità. Israele sta inviando nel Regno Unito e in Nord Europa i calibri sotto i 45 e oltre i 65 mm mentre il resto finisce sul mercato europeo con quotazioni al momento stabili".
Va dunque chiarito bene che in questi casi (Egitto, Nord Africa e Israele) parliamo di produzioni bisestili (cioè normali patate seminate in epoca diversa dal solito per ottenere raccolti precoci, NdR) per che, pur contando su buone varietà, nel piatto disattendono le aspettative, restando molto distanti dai livelli qualitativi delle patate novelle siciliane.
"Dopo l'annata 2014 che non ha consentito un'equa e meritata remunerazione del prodotto - conclude Chiesa - tutta la filiera deve comprendere l'importanza di valorizzare la novella italiana. Un prodotto che un tempo era apprezzato in tutti i mercati nazionali ed europei, ma che ha visto perdere quote a causa di quello bisestile d'importazione, che poco o nulla ha a che spartire con l'autentica produzione siciliana".
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