Australia: ulteriori indagini in merito alle accuse di dumping per l'import di pomodoro italiano
L'organizzazione orticola AUSVEG ha, infatti, ben accolto la decisione della Commissione australiana per l'Anti-Dumping di investigare sulla presunta scorrettezza commerciale a carico di due esportatori italiani di pomodori in scatola, Feger di Gerardo Ferraioli e La Doria.
"E' una buona notizia per il settore orticolo australiano, che ha lottato per competere con i prodotti trasformati esteri venduti sottocosto - ha dichiarato Andrew White, portavoce di AUSVEG - Poiché il settore agricolo nazionale continua a spostarsi verso il libero mercato e il commercio internazionale, è particolarmente importante che gli orticoltori e i pataticoltori australiani (9.000 sono quelli rappresentati da AUSVEG) e l'industria locale del trasformato siano in grado di competere in maniera equa con la controparte internazionale".
Le nuove indagini si rifanno alla decisione dello scorso anno di istituire dazi antidumping per 103 dei 105 esportatori italiani di pomodoro in scatola, accusati di aver introdotto i prodotti sottocosto sul mercato australiano (cfr. FreshPlaza del 18/04/2014). "E' positivo sapere che i restanti due esportatori siano indagati. Speriamo che queste misure scoraggino le società estere che esportano in Australia ad assumere lo stesso atteggiamento".
Nella sua presentazione alla Commissione Anti-Dumping, l'australiana SPC Ardmona Operations Limited ha stimato che l'industria del pomodoro trasformato in Italia ha ricevuto una cifra stimata in circa 848,6 milioni di euro di sovvenzioni dal 2010 al 2014, rientranti nel quadro della politica agricola comune europea (PAC).
In Australia le importazioni orticole provenienti da Italia, Paesi Bassi, Belgio, Spagna e Francia sono aumentate notevolmente dalla stagione 2007/08.
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