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La biodiversita' orticola del Salento nel progetto BiodiverSO

Una vera e propria festa, quella del 4 dicembre 2014 al Castello dei Gualtieriis di Castrignano dei Greci (Lecce). Ad organizzarla è stata la società Agriplan Srl di Bari, che ha voluto iniziare proprio dal Salento una serie di seminari itineranti per promuovere il Progetto BiodiverSO ("Biodiversità delle specie orticole della Puglia") in tutta la regione Puglia.

Quattro sono i partner salentini che sviluppano le principali azioni progettuali, impegnandosi nella ricerca bibliografica, nel reperimento del germoplasma, nella selezione delle sementi per la loro conservazione in banca semi, ma anche per le caratterizzazioni morfometriche e molecolari delle varietà coltivate in situ ed ex situ, le valutazioni agronomiche e la definizione dei parametri ambientali (climatici ed ecologici):

- DiSTeBA (Dipartimento di Scienze e Tecnologie Biologiche ed Ambientali) dell'Università del Salento, che da anni opera sul territorio un'attenta ricognizione delle risorse agroalimentari e loro valutazione sia dal punto di vista tassonomico che nutraceutico;

- Vivai Co.Vi.Ser. srl di Arnesano, che ha indirizzato la sua produzione e vendita di postime proprio verso le varietà locali di orticole da fronda con sementi prodotte e selezionate da contadini-custodi che le rinnovano di anno in anno, secondo le tecniche apprese dai loro padri;

- O.P. Società Agricola Cooperativa "San Rocco" di Leverano, che ha integrato l'orto vivaismo nel settore Florovaistico locale puntando sulla selezione e sul miglioramento di quelle varietà locali di meloncella che meglio si prestano alla coltura protetta, alla lavorazione meccanizzata, alla commercializzazione su larga scala;

- Parco Naturale Regionale "Costa Otranto-Leuca e Bosco di Tricase", che mira all'individuazione delle varietà locali al fine di un loro inserimento ne "Il paniere del Parco".




Protagonisti della serata non sono stati solo i relatori della tavola rotonda che hanno tenuto sempre alta l'attenzione della platea con le loro argomentazioni e relazioni scientifiche, ma i numerosi partecipanti arrivati da ogni parte del Salento che, ciascuno con un piccolo stand hanno testimoniato il loro impegno attivo nel recupero di varietà a rischio di estinzione. Tra questi, la Pro Loco di Tiggiano, che ha organizzato una piccola degustazione della "carota Santo Ippazio", come ortaggio fresco ed un'esposizione di prodotti alimentari realizzati con la varietà locale come ingrediente (dalla pasta ripiena al liquore, al dolce).

L'Istituto Tecnico Agrario "Columella" di San Pietro in Lama ha partecipato con un piccolo staff rappresentativo di tutti gli studenti che sostengono il progetto BiodiverSO (dietro opportuna convenzione stipulata tra DiSTeBA e Istituto) svolgendo attività di ricerca bibliografica, reperimento di germoplasma attraverso interviste a contadini e aziende agricole, realizzazione di campi-catalogo a valenza didattico-scientifica.



Piccole esposizioni di prodotti locali sono state realizzate da aziende agricole e singoli contadini che si connotano sul territorio di provenienza per avere in custodia le varietà locali (catalogna bianca di Tricase, cicoria di Galatina, pisello nano di Zollino, lupino di Vitigliano, ecc.).

Erano presenti all'evento anche diversi stakeholders e associazioni che operano nel settore del recupero ambientale e delle buone pratiche agricole, come l'Associazione Millepiedi che da qualche mese ha attivato un sito ed una pagina Facebook per il recupero e lo scambio di semi, con la costituzione di una Banca dei semi Salentina.



Tema centrale dell'evento è stata la mostra allestita con varietà locali di stagione, per indicare e mettere a confronto: cicoria di Galatina, catalogna bianca di Tricase e cicoria cinquantina; carota Santo Ippazio di Tiggiano e carota di Polignano; mugnulu e broccolo calabrese; senape bianca; scarola, lattuga romana (varietà localmente perpetuata da almeno 30 anni in agro di Soleto); rapa natalina, rapa quarantina e rapa di San Martino; batata salentina con ecotipi locali di Frigole, Surbo, Novoli, Otranto; pomodori da serbo di sei diverse provenienze; sedano locale (Torrepaduli); carciofo violetto; meloni dolci (provenienza Galatina, Brindisi, San Pietro Vernotico, Manduria); agli, cipolle, finocchi, biete. In esposizione anche le specie vegetali spontanee che nel Salento hanno ancora un'importanza ed un consumo elevato, con particolare riguardo a quelle che rappresentano i progenitori delle specie coltivate e che vanno ben considerate in quanto serbatoi di geni di resistenza (ai fattori climatici ed alle fisiopatie), perciò da utilizzare per programmi di miglioramento.




A contorno della mostra di ortaggi, è stato allestito un percorso didattico dal tema "Dal seme alla pianta" per illustrare le singole attività di selezione e collezione delle sementi (collocate in spermoteche didattiche), di caratterizzazione dei semi con valutazione del morfotipo e del potere germinativo, di produzione di postime che verrà utilizzato per i campi catalogo sui quali rilevare poi i caratteri morfometrici delle piante in ogni loro organo. Tutto il percorso didattico è stato corredato da cartelloni esplicativi ed attrezzatura scientifica minuta. All'evento erano presenti studenti delle scuole medie di Castrignano dei Greci che, per piccoli gruppi, sono stati guidati lungo il percorso didattico ed informati delle finalità del Progetto BiodiverSO.



La platea ha partecipato alla tavola rotonda per la divulgazione dei work in progress del progetto BiodiverSO con un alto livello di attenzione e senza pregiudiziali, con l'aspettativa di maggior conoscenza. La riuscita dell'evento è stata confermata dagli stessi espositori, i quali hanno espresso la soddisfazione di aver partecipato, perché hanno avuto la conferma che la loro attività di conservazione è meritevole. Infatti, nel Salento si sta insinuando sempre di più la convinzione che la rinascita del settore agricolo sia un processo bottom up, che parte dalla consapevolezza di essere eredi e depositari non solo di Risorse Vegetali uniche ma anche di buone pratiche che rispettano la fertilità dei campi, i bioritmi e le stagioni, il gusto e le proprietà salutistiche dei prodotti.




Valutare la biodiversità agraria di un territorio a vocazione prettamente agricola è fondamentale per poter pianificare programmi di sviluppo sostenibile; niente più deve essere lasciato all'arbitrio del singolo o degli enti locali e sovra locali che fino ad oggi hanno imposto logiche produttive e di mercato controproducenti per la stessa agricoltura.

Contatti:
Rita Accogli
Dipartimento di Scienze e Tecnologie Biologiche e Ambientali (DiSTeBA) – Università del Salento
Email: rita.accogli@unisalento.it

Progetto BiodiverSO:
Pietro Santamaria
Dipartimento di Scienze Agro-Ambientali e Territoriali - Università degli Studi di Bari Aldo Moro
Tel.: (+39) 080 5443098
Email: pietro.santamaria@uniba.it - biodiverso@biodiversitapuglia.it
Web: www.biodiversitapuglia.it
Facebook: www.facebook.com/BiodiverSO
Twitter: twitter.com/BiodiverPuglia
Data di pubblicazione: