Expo Gate: presentato rapporto sugli sprechi alimentari in Italia
Nel nostro Paese, la stima parla di 8,1 miliardi di euro di cibo che viene gettato via prima di essere consumato, per una perdita settimanale media a famiglia di 6,5 euro.
Il rapporto, presentato da Maurizio Pessato, ha visto la partecipazione anche di Andrea Segrè, presidente di Last Minute Market e del Ministro dell'agricoltura Maurizio Martina.
Tra i dati emersi dal rapporto, il 63% dei cittadini chiedono un'Italia antispreco, mentre l'81% controlla se il cibo scaduto è ancora buono prima di gettarlo via.
Foto: ExpoGate
Il Ministro Martina ha dichiarato: "Il tema dello spreco e della perdita di cibo sarà una priorità di Expo 2015. L'Italia leader nel packaging alimentare, pertanto l'esposizione internazionale sarà l'occasione per mostrare al mondo le nostre tecnologie anti-spreco. Inoltre, questo tema entrerà nei programmi scolastici che stiamo elaborando con il Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca."
Maurizio Martina e Andrea Segrè. Foto: ExpoGate
Andrea Segré ha sottolineato: "Le nostre abitudini sono la prima causa dello spreco alimentare."
Il commento di Confeuro
"Tra le riforme sistemiche di cui il comparto agroalimentare ha bisogno – dichiara il presidente nazionale Confeuro, Rocco Tiso – c'è senz'altro anche quella di modernizzare le strutture che forniscono i beni di prima necessità e correggere quelle abitudini che determinano sprechi inaccettabili; e in proposito risulta ancor più grave, dato il periodo di difficoltà economiche, il dato che vede gli italiani buttare nella spazzatura l'equivalente di 8,1 miliardi di euro."
"Le cifre emerse dal rapporto 2014 di Waste Watcher knowledge for Expo presentato oggi a Milano - continua Tiso - seppur in diminuzione rispetto agli 8,7 miliardi di sprechi del 2013, rappresentano un grave danno economico, ma anche etico di fronte al tema della povertà e della fame."
"Un tale sperpero - conclude Tiso - rivela l'inefficacia dei provvedimenti mirati alla razionalizzazione delle risorse primarie e l'esigenza di una nuova strategia di gestione di cui le istituzioni dovrebbero farsi carico."