Cile: le piantagioni di frutta fresca pesantemente danneggiate dalle gelate primaverili
Secondo le prime informazioni fornite dal ministero cileno dell'agricoltura, le regioni più colpite sono state quella metropolitana e la VI. I frutti più colpiti sono stati i kiwi con una perdita stimata del 60%, le mandorle con il 50% di perdita e a seguire ciliegie, pesche, nettarine e susine con una perdita del 40%. (Per la situazione delle ciliegie, leggi qui).
In alcune zone sono stati segnalati danni ai mirtilli che raggiungono l'80%; gravemente colpite anche le uve, sia da vino che da tavola. Anche le noci sono state molto danneggiate, almeno in alcune aree delle zone di produzione.
Il locale ministero dell'agricoltura ha riferito che l'impatto sulla produzione di frutta porterà a un calo delle esportazioni per la stagione 2013/14 stimabile in 411 milioni di dollari, pari a una mancata esportazione di circa 62 milioni di casse, ossia il 22% del totale esportato nel 2012.
Nella regione III, altra grande produttrice di uve da tavola, il 16 settembre si è registrato una pesante gelata: l'uva Flame è la varietà che si segnala come la più danneggiata, insieme ad alcuni campi coltivati a Thompson senza semi. Per il mirtillo, le regioni più colpite sono state la IV e la VI, dove le perdite potrebbero raggiungere anche il 40%.
Alla conferenza della Federazione dei Produttori di Frutta Fresca (FEDEFRUTA), i funzionari hanno dichiarato che per molte varietà di frutta è ancora difficile stimare le perdite poiché sono state colpite a diversi stadi di fioritura.
FEDEFRUTA ha aggiunto che la perdita che colpisce il settore della frutta fresca avrà un impatto anche nell'occupazione, dal momento che per la primavera e l'estate i produttori avranno bisogno di meno forza lavoro rispetto al solito. Di conseguenza stimano che la perdita totale per l'economia del settore potrebbe raggiungere anche i 820 milioni di dollari.
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