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Conversano (BA): senza GlobalGAP, rischia di restare invenduta la produzione di ciliegie

Le grandi catene della distribuzione tedesca Aldi e Lidl non sono disposte a fare sconti. E con loro anche i più importanti gruppi di distribuzione di Gran Bretagna, Russia, Ungheria e dei Paesi Scandinavi. Le pressioni di Greenpeace, da anni in guerra contro i prodotti ortofrutticoli che presentano livelli elevati di residui chimici, hanno sortito i loro effetti e i grandi buyers acquistano solo prodotti certificati, che aderiscano come minimo ai requisiti richiesti dallo standard GlobalGAP (Buone Pratiche Agricole).

GlobalGAP è lo standard internazionale che sancisce la qualità e la sicurezza dei prodotti agricoli. Senza questa certificazione, sarà difficile, per esempio, collocare sul mercato le circa 7.000 tonnellate di ciliegie (pari ad un fatturato che varia dai 12 ai 15 milioni di euro) prodotte nel barese, e in particolare a Conversano.

Di questo si è parlato in occasione di un incontro divulgativo, rivolto ai produttori cerasicoli della zona, ospitata nella sala convegni della "Di Palma Donato e figli", nella zona annonaria di Conversano, con Giovanni Abbatepaolo (agronomo e certificatore), Tony Alfarano (assessore comunale all’agricoltura), Francesco Ruggia (esperto in impianti di ciliegie sotto serra) e Saverio Di Palma (esportatore di ciliegie).

"I consumatori pretendono cibi sicuri e il cerasicoltore - ha detto Abbatepaolo - ha la necessità di produrre a costi competitivi, secondo logiche di sviluppo sostenibile. Gli operatori della distribuzione, che costituiscono il collegamento diretto con i consumatori nell’ambito della filiera agroalimentare, per soddisfare la domanda che arriva dai consumatori devono assicurare alimenti sicuri e di qualità".

"Le ciliegie del Sud-Est Barese - ha aggiunto Saverio Di Palma - saranno pure eccellenti, ma da ora in poi devono avere una certificazione di qualità, altrimenti non arriveranno mai sui mercati del Nord Europa, e in particolare in Germania, che assorbe circa il 70% della produzione".

Tra i nemici naturali delle ciliegie di varietà Ferrovia e Bigarreau ci sono la mosca ("che gli agronomi tedeschi ci hanno consigliato di combattere con il principio attivo Dimethoate", ha detto Di Palma) e soprattutto la pioggia e le gelate di aprile. "Per salvaguardare le produzioni - ha detto l’esperto Ruggia - è giunto anche da noi il momento di coprire gli alberi con reti e teli del tipo usati per i tendoni ad uva da tavola. In Cile, Spagna, Australia e nelle stesse Vignola e Marostica, lo fanno da tempo".
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