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Nuove prospettive per le imprese italiane, grazie all'apertura del mercato cinese al kiwi nazionale

Dopo anni di lavoro diplomatico e tecnico, l’Italia è stata autorizzata dal Governo della Repubblica Cinese ad esportare il Kiwi italiano in quel paese. A pochi mesi dalla visita degli Ispettori Cinesi agli stabilimenti italiani di condizionamento (vedi anche articolo correlato), è giunta l’autorizzazione per dare avvio alle esportazioni.

Un traguardo importante per il nostro Paese, che produce circa 500.000 tonnellate di frutti di alta qualità, dei quali circa l’80% esportati in oltre 80 paesi del mondo, cui da oggi si deve aggiungere la Cina che, con il suo enorme potenziale di consumo, rappresenterà un mercato di sbocco di sicura soddisfazione per le aziende italiane. I kiwi italiani potranno essere sbarcati in tutti i porti della Cina e già da ora si avanzano le prime richieste da parte degli importatori.

Il risultato positivo arriva dopo un lungo lavoro di squadra messo in campo dal Ministero delle politiche agricole insieme ai Servizi Fitosanitari delle regioni interessate e al CSO (Centro Servizi Ortofrutticoli), che ha svolto un ruolo fondamentale nel coordinamento tecnico delle diverse unità operative e nella predisposizione della documentazione amministrativa necessaria.

Attualmente l’export nazionale di kiwi nel mondo raggiunge 280.000 tonnellate, di cui circa 7.000 sono destinate all’Estremo Oriente, 5.000 al Medio Oriente, 13.000 tonnellate al Nord America e 220.000 all’Unione Europea (Fonte: CSO).

"Finalmente si aprono le barriere che fino ad ora sembravano essere un ostacolo insormontabile allo sviluppo delle esportazioni - afferma con soddisfazione il Presidente del CSO Paolo Bruni – E' un passo avanti importante verso la internazionalizzazione dei mercati, che giunge in un momento strategico per la commercializzazione del kiwi di cui l’Italia è primo produttore mondiale. Questo risultato - conclude Bruni - è il vero frutto di un lavoro di squadra tra Pubblico e privato".
Data di pubblicazione: