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I produttori interessati ad un' indagine sui consumi

Israele: avvio della stagione per i pompelmi rossi a marchio Jaffa

Tra una decina di giorni saranno disponibili sugli scaffali dei supermercati europei i primi pompelmi rossi della varietà Chandler, commercializzati sotto il brand israeliano Jaffa. La raccolta è infatti appena cominciata nelle zone della Galilea, Gilboa e Beit Shean. Solo i frutti che risponderanno ai rigorosi criteri di maturazione controllati dai servizi israeliani alla protezione delle colture potranno essere raccolti e confezionati.

Durante la stagione 2007, furono esportati 714.000 cartoni di pompelmi a polpa gialla e rossa da Israele e ci si attende che i volumi di quest'anno saranno sullo stesso livello.



Per riuscire a far assorbire simili quantitativi al mercato europeo, i produttori hanno pensato ad alcune sinergie con gli enti di ricerca del loro paese, per concentrare le indagini sul tema dei consumi. Finora, infatti, non c'è mai stata una "guida" su come le persone siano abituate a consumare questi agrumi. Li sbucciano come un'arancia e cercano di dividerli in spicchi (con ciò spargendo succo ovunque)? Si può realizzare una marmellata a base di pompelmo? E sarebbe possibile offrire questi agrumi al mercato in forme parzialmente pronte al consumo?

Per rispondere a questi quesiti bisogna fare un passo indietro e investire denaro in conoscenza, pianificazione e marketing, soprattutto quando si vogliano approcciare i "nuovi" mercati europei, costituiti dai paesi orientali e da quelli dell'ex-Unione Sovietica, zona da cui proviene per esempio una forte domanda di pomelo (importati dalla Cina).



Proprio la crescita nelle forniture di pomelo (simili ai pompelmi) da parte ci Cina e Thailandia è un fattore certamente da non sottovalutare per i produttori israeliani, che stanno organizzandosi anche per giocare questa partita sul piano della sostenibilità ambientale. Israele, per esempio, esporterà solo pompelmi in confezioni riciclabili e non più avvolti da pellicole di plastica o retine come avviene per i pomelo cinesi. "Siamo convinti infatti - spiegano gli israeliani - che le autorità e le organizzazioni ambientaliste europee possano trovare la nostra soluzione molto più apprezzabile, data la sensibilità al tema ecologico".



Per il futuro, inoltre, Israele è consapevole che non potrà più esportare gli stessi quantitativi del passato a prezzi ragionevoli e che sarà il caso di puntare soltanto all'export di frutti di elevata qualità, cosa che ridurrà significativamente i volumi ma creerà l'adeguato valore aggiunto per la remunerazione del lavoro dei produttori. Tale scelta strategica dovrebbe essere già visibile nei primi arrivi di pompelmi rossi sul mercato europeo.

Contatti:
Ari Goren
Cell: +972 54 5722038
Tel: +972 8 9328660
Fax: +972 8 9328662
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