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Confagricoltura contro la modifica dei regolamenti UE in materia di ortofrutta

"La Commissione europea non può abbassare la guardia sulla qualità dei prodotti ortofrutticoli", è quanto chiede la Confagricoltura, in vista di una proposta che sarà presentata la prossima settimana a Bruxelles e che potrebbe abrogare in un sol colpo oltre 20 regolamenti comunitari che descrivono i parametri di qualità della maggior parte dei prodotti ortofrutticoli venduti in Europa.

La proposta di regolamento infatti modificherà, se dovesse essere approvata in via definitiva, le 20 normative che attualmente determinano gli standard di qualità commerciale di frutta e verdura. Ogni prodotto ortofrutticolo immesso sul mercato europeo deve attualmente rispondere, oltre ai parametri sanitari, anche a parametri fisici e organolettici che ne determinano colore, qualità e grandezza. Standard che variano però da prodotto a prodotto, creando quindi un affollamento di normative con le quali gli organi di controllo nazionali preposti devono fare i conti e che l'UE intende sfoltire.

"Gli attuali regolamenti - spiega Confagricoltura - hanno lo scopo di tutelare i produttori e soprattutto i consumatori europei, creando regole certe, che evitano di fare giungere sulle nostre tavole prodotti poco maturi o che presentino difetti. Un atteggiamento, quello della Commissione, che non trova giustificazione in un mercato che richiede sempre maggiore attenzione agli aspetti qualitativi del prodotto".

"L'effetto di queste nuove regole - dice Confagricoltura - sarebbe solamente quello di smantellare il sistema di controlli sulla qualità e favorire l'importazione di prodotti provenienti da paesi extra-europei". Confagricoltura ricorda che un primo tentativo di modifica di queste norme fu già bloccato nel giugno scorso, in sede di riforma dell'organizzazione comune di mercato, quando l'azione dei ministri dei Paesi mediterranei, sostenuti dalle rispettive organizzazioni professionali agricole, fecero ritirare la proposta.

"Evidentemente - aggiunge Confagricoltura - per la Commissione si era trattato solo di rimandare la questione". L'Italia si opporrà sicuramente a questa nuova presa di posizione e Confagricoltura si augura che anche gli altri Paesi europei facciano altrettanto.

Fonte: agi.it