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A rischio di blocco le importazioni in Europa di agrumi sudafricani

L'Unione Europea ha annunciato nuove misure nella lotta contro il rischio di contaminazione della fitopatia fungina degli agrumi, conosciuta come Black Spot e rilevata sugli agrumi provenienti dal Sudafrica. L'Unione Europea ha comunicato la possibilità di un blocco delle importazioni nel caso in cui venissero individuati almeno cinque casi di questa fitopatia. L'anno scorso ne furono individuati ben 27.

Justin Chadwick, amministratore delegato dell'Associazione degli Agrumi Sudafricani ha dichiarato: "Non sono sicuro di cosa possa aver determinato questa decisione; probabilmente delle pressioni provenienti dalle zone di produzione di agrumi dell'Unione Europea." Continua riferendo che nell'Unione Europea sono più di 100 anni che non si hanno notizie di contaminazioni da Black Spot.

Quando gli è stato domandato se si dovrebbero prendere misure diverse per alcune nazioni europee, ha riferito: "Certo, persino la relazione dell'autorità europea sulla sicurezza aliemntare EFSA (contestata anch'essa dal Sudafrica) mostra che vi sono tre piccole zone a rischio nel sud dell'Europa. Le misure adottate al momento non sono proporzionate a quel minimo rischio."

L'associazione dei commercianti olandesi Frugi Venta sta unendo le forze con quelle degli importatori per cambiare le carte in tavola, dato che le conseguenze di un blocco sarebbero devastanti per le importazioni e il commercio di agrumi. "Le misure adottate sono esagerate. Se si dovesse proseguire in questo senso, ben presto non si troverebbero più arance nei supermercati olandesi e il mercato degli agrumi verrebbe stravolto a livello mondiale," ha riferito Inge Ribbens.



L'associazione ortofrutticola del Regno Unito Fresh Produce Consortium (FPC) sta anch'essa lavorando per trovare una soluzione al potenzialmente devastante blocco delle importazioni dal Sudafrica. Sian Thomas, direttore delle comunicazioni, ha spiegato che FPC si è riunita con il locale dipartimento per l'agricoltura (DEFRA) per discutere il problema e stanno facendo pressioni per cambiare la normativa europea.

"Siamo preoccupati dell'impatto che questo potrebbe avere sul commercio britannico e per il fatto che, quest'estate, i consumatori inglesi potrebbero andare incontro ad una carenza di agrumi." Il 60-70% degli agrumi del Regno Unito arriva dal Sudafrica nel periodo compreso tra aprile e novembre. Sian ha aggiunto che, dato che nel Regno Unito non vengono coltivati agrumi, i rischi di una potenziale presenza della fitopatia Black Spot sarebbero assolutamente nulli. Le autorità inglesi hanno mostrato molta sensibilità a questo problema, ma in quanto parte dell'Unione Europea devono attenersi al regolamento interno.

Attualmente, sono in atto discussioni anche nell'ambito dell'associazione europea ortofrutticola Freshfel per far sì che queste misure drastiche vengano ritirate. Gli importatori di agrumi sono anche in contatto con i fornitori e gli scienziati in Sudafrica. "Le misure stanno causando disordini da una parte all'altra dell'oceano. Il problema è che il numero di casi limite, fissato a cinque, è uno standard per l'Unione Europea e già in precedenza è stato applicato ad una serie di erbe aromatiche provenienti da Thailandia e Vietnam e agli agrumi brasiliani, ma il punto è che non si possono paragonare i flussi commerciali sudafricani con questi altri, ben più esigui," ha riferito Inge Ribbens. "L'anno scorso, il Brasile stesso ha annunciato un blocco delle esportazioni a causa di queste misure, ma là il 95% degli agrumi viene destinato al mercato interno e un'altra parte è destinata all'industria di trasformazione. Le conseguenze sono state nulle, mentre per gli agrumi sudafricani rischiano di essere molto più pesanti."

Frugi Venta indica, tra gli altri, un recente comunicato governativo americano nel quale si dichiara che la possibilità di introdurre la fitopatia fungina Black Spot negli agrumeti attraverso frutti già contaminati è altamente improbabile. La Commissione Europea incaricherà l'EFSA di effettuare delle indagini, ma i risultati non saranno pronti prima dell'estate. "La necessità di chiarezza è tanta perchè la stagione comincerà il mese prossimo. L'Europa sembra che non voglia smuoversi dal massimo fissato a cinque casi. La questione ora è per quanto potrebbe essere protratto un eventuale blocco alle importazioni. Tra qualche settimana la Commissione organizzerà un incontro di consultazione, al quale verranno invitate anche le società, perciò provvederemo a rendere chiare le nostre posizioni ancora una volta. Ora che il settore è minacciato da un blocco delle importazioni abbiamo bisogno di liberarcene il prima possibile," ha concluso Inge.

Traduzione FreshPlaza Italia. Tutti i diritti riservati.
Data di pubblicazione: