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Esportatori di prodotti freschi penalizzati dall'aumento delle tariffe navali

L'aumento dei costi di spedizione navale entrato in vigore di recente sta, a vari livelli, danneggiando l'esportazione di prodotti freschi in tutto il mondo.

La compagnia navale Maersk l'aveva anticipato già lo scorso settembre, quando l'amministratore delegato, Soren Skou, aveva annunciato che a partire da gennaio 2013 il costo di spedizione per un container di 40 piedi sarebbe aumentato a 1.500 dollari, con un aumento previsto dei costi di spedizione su scala globale del 30%.

Lo scorso settembre, in un'intervista a FreshPlaza, Thomas Eskesen, Global Head del settore refrigerati della Maersk, aveva dichiarato che "i coltivatori di tutto il mondo si sarebbero trovati ad affrontare un aumento di costi tale per cui tanto i produttori individuali quanto gli esportatori avrebbero potuto rivolgersi ai supermercati per chiedere di più."

Secondo un importante esportatore sudafricano di prodotti freschi, invece, i retailer non accettano di certo i prezzi più alti richiesti da produttori, coltivatori ed esportatori, i quali invece devono addossarsi quest'aumento, non sostenibile sul lungo periodo.

Secondo l'esportatore, i prodotti sudafricani diretti verso Medio ed Estremo Oriente sono stati duramente colpiti degli aumenti. Le aziende stanno ora cercando di fronteggiare questa situazione, lavorando per limitare il calo dei rendimenti.

La situazione dipende da molti fattori, spiega a sua volta l'esportatore Thomas Leterme, della compagnia belga Barts Potato: ad esempio dalle destinazioni, dalle rotte e dalla disponibilità di container refrigerati. Le esportazioni verso l'Africa, ha detto, sono al momento ferme, per via dei maggiori quantitativi spediti a dicembre, prima degli aumenti delle tariffe, mentre proseguono le esportazioni verso Australia, Medio Oriente e Sud America. "Verso l'Africa riprenderanno quando ci si sarà abituati al nuovo prezzo", continua Leterme.

Thomas Eskesen, di Maersk Line, spiega l'aumento sulle linee di navigazione della Maersk, "sappiamo che l'aumento dei costi di trasporto avrà un impatto sui nostri clienti. Il mercato del refrigerato è in rapida crescita e la domanda supera l'offerta, mentre nel frattempo i prezzi di trasporto non hanno tenuto il passo con costi importanti come il carburante, o addirittura l'inflazione. Questa non è una decisione presa alla leggera, ma è quella giusta".
Data di pubblicazione: