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Il Cile risponde alla sfida della batteriosi del kiwi

Le notizie relative alla diffusione della batteriosi del kiwi (Psa) in Cile sono vere (vedi notizia FreshPlaza del 22/10/2012), ma qualsiasi congettura che la Psa sia fuori controllo non lo è. E' quanto precisa Carlos Cruzat, manager della Chilean Kiwifruit Committee (CKC).

"Di sicuro si tratta di un serio problema fitosanitario - ha dichiarato Cruzat - Non possiamo e non vogliamo negare che la batteriosi del kiwi si sia diffusa in Cile, ma finora solo 30 frutteti nel paese sono risultati positivi alla Psa e 28 di loro sono localizzati nella stessa regione, Maule, che conta per il 45% della produzione cilena di kiwi. E' difficile contenere il batterio Pseudomonas syringae pv. actinidiae, ma a questo punto sentiamo di dover lavorare nella giusta maniera per tenerlo sotto controllo".

Il settori pubblico e privato in Cile stanno collaborando per garantire che la diffusione della Psa sia circoscritta. "Abbiamo un piano di azione in loco sin dal 2010 - ha continuato Cruzat - Due anni fa, infatti, abbiamo riscontrato un primo caso di batteriosi del kiwi in un frutteto cileno e immediatamente il governo ha creato una risoluzione per implementare misure atte a contenere il batterio".

Nel 2011 sono stati identificati ulteriori 5 casi di Psa e quest'anno il numero è salito a 30. "Questo livello di incremento era atteso; non è un dramma - ha affermato Cruzat - La questione è che la diffusione avviene principalmente in un'area dove si concentra la produzione, e quindi bisognerà lavorare di più per contenere la fitopatia, sia da parte del governo che dei produttori".

"Il Pseudomonas syringae pv. actinidiae è un batterio estremamente aggressivo, ma è importante capire che non intacca la qualità dei frutti che esportiamo, né presenta alcun rischio per la salute dei consumatori. E' un cancro che attacca le piante di kiwi e quindi il più del nostro lavoro consiste nel ridurre il suo impatto alla fonte".

"La prevenzione gioca un ruolo fondamentale in questo paese. Un'ampia strategia rappresenta la chiave per bloccare la diffusione della batteriosi", ha aggiunto Cruzat.

Tutti i vivai di kiwi del Cile vengono sottoposti a ispezioni regolari e in qualunque vivaio venga riscontrata la fitopatia viene ordinato di distruggere immediatamente tutto il materiale genetico e le piante infette.

Tuttavia, così come arriva nei frutteti da materiali di propagazione, il batterio Psa può essere trasmesso nei modi più svariati. L'Autorità cilena per la salute agricola e il CKC hanno lavorato a stretto contatto per facilitare il flusso di informazioni educative in ogni segmento dell'industria. "Ad ogni frutteto, colpito dal batterio o meno, sono stati dati consulenza e orientamento da parte del governo e assistenza da parte del CKC - ha affermato Cruzat - Come azienda abbiamo lanciato un programma di educazione per ogni settore dell'industria del kiwi al fine di contribuire alla conoscenza dell'impatto della Psa e dei modi per tenerla sotto controllo".

Le informazioni sono state condivise durante i seminari tenutisi nelle regioni di produzione e il CKC ha anche fornito assistenza online per produttori ed esportatori, specificando nel dettaglio i modi in cui la batteriosi del kiwi si manifesta, i problemi che può creare e - forse cosa più importante - delineando un programma fitosanitario atto specificatamente al controllo della diffusione del batterio.

"E' estremamente aggressivo e dobbiamo essere ugualmente aggressivi nel minimizzare il suo impatto sui frutteti cileni - ha concluso Cruzat - Nessuno dovrebbe sottovalutare quanto reputiamo importante la questione in Cile. Sappiamo di non poter sradicare il problema in una notte, ma continueremo a contrastare la Psa finché non avremo vinto la battaglia".

Per maggiori informazioni:
Christian Carvajal M.
ASOEX
Tel.: +56 2 472 47 34
Fax : +56 2 206 41 63
Email: ccarvajal@asoex.cl
Web: www.asoex.cl
Data di pubblicazione: