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La politica turca sulle nocciole si rivela premiante

Turchia e Italia sono i due maggiori paesi produttori di nocciole del mondo. Le dinamiche dei prezzi nei rispettivi paesi, tuttavia, sembrano incamminate su due strade divergenti.

Mentre infatti i prezzi delle nocciole in Turchia sono aumentati di 2.600 dollari per tonnellata nel giro di un anno, in Italia hanno perso - da settembre 2007 fino a febbraio 2008 - il 2% (da 4,80 a 4,70 euro/Kg). Il divario dei prezzi aumenta se rapportato ad un periodo più lungo (febbraio 2007 - febbraio 2008): infatti in questo arco di tempo le nocciole turche hanno guadagnato più del 50%, mentre le nocciole italiane solo il 15/17%.

Stanti i dovuti aggiustamenti al rialzo dei prezzi, dovuti all'enorme svalutazione del dollaro rispetto alla lira italiana e a quella turca (rispettivamente, -16% e -17% nel corso dell'ultimo anno), la forza del prezzo delle nocciole turche sta anche in un'accorta politica di gestione del prodotto sul mercato.

Il governo turco, infatti, attraverso la Fisko-TMO (l'unione dei coltivatori turchi della nocciola - Fiskobirlik - e l'ufficio dei prodotti agricoli turco - TMO), ha saputo gestire (a partire da settembre 2006) la politica dei prezzi per le nocciole mediante riacquisti sul mercato: nel 2006, per esempio, la Fisko-TMO acquistò 245 mila tonnellate di nocciole su un raccolto di circa 800 mila ton. Tale grande quantità di nocciole sottratta al mercato provocò l’incremento dei prezzi già nel mese di luglio del 2007.

Il successivo ulteriore incremento dei prezzi delle nocciole turche (a partire da settembre 2007) è stato determinato sia dalla politica di riacquisto del prodotto sul mercato (100.000 ton acquistate dalla Fisko-TMO ai primi di marzo 2008), sia da una minore produzione turca 2007 (solo 470/500 mila tonnellate, a causa di avverse condizioni climatiche). Inoltre, il calo delle esportazioni di nocciole dalla Turchia (circa 20.000 ton in meno) è stato compensato da un incremento dei consumi sul mercato interno.

Per l'immediato futuro si può prevedere che le 100.000 tonnellate in possesso della Fisko-TMO potranno essere ricollocate sul mercato a prezzi altissimi, stante il fatto che dalla produzione complessiva di circa 500 mila ton vanno sottratte le 290 mila ton già esportate dalla Turchia (dati al 29 febbraio 2008), le 70.000 ton assorbite dal consumo interno e le 140.000 previste per il consumo fino al 31 luglio 2008.

I produttori italiani che vogliano valorizzare al meglio il proprio lavoro dovranno confrontarsi in modo sempre più consapevole con tali politiche e con tali dinamiche di mercato.
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