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Primo Convegno nazionale sulla batteriosi del kiwi: unire le forze della ricerca per migliorare le strategie di lotta



Prosegue nella giornata di oggi, venerdì 25 maggio 2012, il Convegno nazionale sulla batteriosi del kiwi (Psa), organizzato dalla SOI-Società di Ortoflorofrutticoltura Italiana e patrocinato, tra gli altri, dal Consiglio per la Ricerca e la Sperimentazione in Agricoltura (CRA). I lavori del convegno si sono aperti ieri, 24 maggio 2012.



Lo scopo di questo primo convegno a livello nazionale è quello di fare il punto sulla diffusione e pericolosità del batterio Psa in Italia e nel mondo e sulle scoperte scientifiche inerenti alla sua diffusione, diagnosi e diversità genetica. Vengono, inoltre, illustrati i risultati finora ottenuti per la prevenzione e la difesa nei confronti del batterio causa della malattia.



Al convegno partecipano esperti sulla coltivazione del kiwi e fitopatologi coinvolti nelle ricerche su questa grave malattia, dirigenti del Ministero per le Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, responsabili dei Servizi Fitosanitari delle regioni interessate dal problema.



A sinistra: i saluti introduttivi sono stati portati da Carmelo Mennone, Presidente Sezione Frutticoltura della SOI. A destra: il coordinatore Ottavio Cacioppo ha svolto la relazione introduttiva ai lavori.

I lavori sono articolati in 4 sessioni: la prima sullo stato della malattia in Italia e nel mondo; la seconda su biologia del batterio, epidemiologia e diagnosi; la terza sulla diversità genetica e sulla patogeneticità del Psa, la quarta sulle strategie di contenimento.


Il Prof. Carlo Fideghelli, Direttore CRA FRU di Roma ha coordinato i lavori della prima sessione, illustrando anche le slide preparate per l'occasione dal CSO-Centro Servizi Ortofrutticoli di Ferrara e relative alle proiezioni sulle ricadute che la batteriosi potrà avere sulle produzioni e sul commercio del kiwi.

Il Mipaaf-Ministero per le politiche agricole ha recentemente finanziato diversi progetti di ricerca di durata biennale (STRATECO, ACTISANA, INTERACT e ACTINIDIA) che mirano ad estendere le conoscenze di base sul batterio, a selezionare germoplasma resistente alla malattia e a proporre strategie risolutive di prevenzione e di difesa in grado di contrastare efficacemente il patogeno.


La d.ssa Pintus del Mipaaf ha illustrato la normativa vigente in materia di misure di emergenza contro Psa e i progetti di ricerca sulla batteriosi del kiwi che sono al momento finanziati dal Ministero delle politiche agricole.

Tali progetti intendono, quindi, contribuire alla salvaguardia di una coltura molto importante per il comparto agricolo nazionale, come emerso dalla relazione curata dal Centro Servizi Ortofrutticoli (CSO) e sviluppata, per assenza della curatrice Elisa Macchi, dal Prof. Carlo Fideghelli, Direttore CRA FRU di Roma.


La relazione curata dal CSO e presentata al convegno, in assenza di Elisa Macchi, dal prof. Carlo Fideghelli.

Tra i tanti ricercatori presenti che hanno contribuito al convegno, Marco Scortichini (in foto), patologo del C.R.A. e Direttore dell'Unità di ricerca per la Frutticoltura di Caserta, dichiara: "Lo studio effettuato, e pubblicato a novembre sulla prestigiosa rivista Plos One (vedi notizia su FreshPlaza del 24/11/2011), ha consentito di decodificare il genoma del batterio, individuando le caratteristiche genetiche, i fattori di virulenza e di adattamento ambientale nonché l’origine dell’attuale popolazione del patogeno. Ciò consentirà di migliorare le strategie per il contenimento del propagarsi della malattia e di ottenere nuove formule in grado di annullare la forza del microrganismo in campo,".

"Il sequenziamento del genoma del patogeno - continua Scortichini - è un passo fondamentale per contrastarne la diffusione attraverso strategie di prevenzione e di difesa che mirano, da un lato, a non esaltare la virulenza del batterio e, dall’altro, ad annullarne la capacità di trasferirsi ad altre piante".

"E' bene ricordare – conclude il patologo del CRA - che la malattia del kiwi è un problema che attualmente interessa tutte le maggiori aree di produzione del kiwi nel mondo (Italia, Nuova Zelanda, Cile, Francia) e sta mettendo a serio rischio la possibilità di continuarne la coltivazione. In Italia è presente nel Lazio, Piemonte, Emilia-Romagna, Veneto, Calabria, Campania e Friuli ed ha già causato, negli ultimi tre anni, ingenti perdite economiche".


Piante di kiwi colpite dalla batteriosi

DATI SULLA PRODUZIONE DEL KIWI
Ettari coltivati in Italia: 24.000.
Produzione nazionale: 480.000 tonnellate, primo produttore dell'emisfero nord.
Export: 370.000 tonnellate, pari ad un terzo del mercato mondiale.
Valore commerciale: 300.000.000 euro.
Regioni produttrici: Lazio, Piemonte, Emilia-Romagna, Veneto, Campania e Calabria.
La Regione Lazio, maggiore produttore nazionale: 8.000 ettari e 3.000 aziende e 650.000 giornate lavorative.
Perdite economiche dovute alla fitopatia (provincia di Latina): 40.000.000 di euro.


Ai lavori del convegno, in sostituzione dell'Assessore regionale all'agricoltura, Angela Birindelli, è intervenuta Alessandra Bianchi, dirigente del Servizio Fitosanitario della Regione Lazio.

Il Convegno nazionale sulla batteriosi del kiwi ha ottenuto anche il sostegno da parte di alcuni sponsor privati, quali aziende di agrofarmaci e vivaisti specializzati nella moltiplicazione dell'actinidia (vedi foto qui di seguito).


Gli stand degli sponsor, all'uscita della sala del convegno.


Giampaolo Dal Pane degli omonimi vivai di Castel Bolognese (RA). A causa della diffusione ormai endemica della batteriosi del kiwi nel Lazio, il vivaio ha dovuto chiudere, già nel febbraio 2009, la sua filiale di Campoverde-Aprilia (LT).


Da sinistra a destra: Carlo Ianni, Onorio Di Ruzza e Armando Caputo della Agrisystem di Lamezia Terme (CZ), specializzata in sistemi ecocompatibili per l'agricoltura.