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L'Irlanda pianifica la sperimentazione in campo di patate geneticamente modificate

Teagasc, l'agenzia statale irlandese per lo sviluppo agricolo, ha chiesto all'agenzia irlandese per la protezione ambientale formale autorizzazione per avviare la sperimentazione in campo di patate geneticamente modificate per essere resistenti contro la peronospora.

I test sperimentali dovranno verificare la resistenza dei tuberi biotech alla patologia fungina, cosa che potrebbe spingere l'agricoltura, tanto per l'Irlanda del Nord, quanto per quella del Sud, in una nuova direzione. Una direzione che non tutti potrebbero condividere.

Si tratterebbe della prima volta in assoluto, per l'Irlanda, di una sperimentazione in campo di questo genere. Per ovviare alle (inevitabili) polemiche, la Teagasc ha reso noto che le patate OGM non saranno coltivate nelle vicinanze di alcun'altra coltivazione e che il prodotto non entrerà in alcuna catena alimentare. Inoltre, è stata data assicurazione sul fatto che questi test sperimentali non sono finanziati da alcuna azienda biotech.

I sostenitori delle biotecnologie sottolineano che patate resistenti alla peronospora equivalgono a campi in cui l'uso dei fungicidi viene eliminato; inoltre, le rese produttive risulterebbero maggiori senza necessità di maggiori fertilizzanti o di più acqua: nella precisa direzione, insomma, di colture agricole più sostenibili dal punto di vista ambientale.

D'altra parte, i detrattori di questa innovazione controargomentano che poche nazioni al mondo come l'Irlanda sono ancora OGM-free e che tale reputazione del paese potrebbe essere messa a rischio dalla sperimentazione.

L'agenzia irlandese per la protezione dell'ambiente ha tempo fino a maggio per rendere nota la sua decisione in merito.