"Dalla Romagna le "nuove" pesche e nettarine"
Il progetto vedrà complessivamente un investimento di 1,5 milioni di euro e ha l’obiettivo di creare nuove gamme di pesche e nettarine di elevata qualità, più resistenti al clima e al trasporto, attraverso un programma di miglioramento genetico che consenta di selezionare le tipologie desiderate in base alle informazioni geniche contenute nelle foglie delle piante. Collaboreranno alla ricerca le università di Bologna e Milano, il centro Astra (ex Mario Neri), con sede operativa a Imola, il lombardo Parco tecnologico padano e l’azienda cesenate Martorano 5.
"L’innovazione – commenta l’assessore regionale all’Agricoltura Tiberio Rabboni – è la leva di sviluppo in campo agricolo. Le difficoltà sul mercato derivano infatti anche dal ritardo in questo ambito. Attraverso tali iniziative sarà possibile rendere più appetibile la frutta, migliorarne l’aspetto morfologico, la resistenza al ciclo caldo-freddo e alla siccità. Questo progetto rappresenta quindi un messaggio positivo di impegno e coesione rivolto ai produttori e all’agricoltura".
Il progetto avrà una ricaduta territoriale rilevante. "Nell’area interessata dalle Fondazioni coinvolte nel progetto – spiega Giovanni Pausini, presidente del Centro ricerche produzioni vegetali – gli ettari coltivati a pesche e albicocche sono 28.500, pari a circa l’80% di tutta la produzione regionale. Lo scopo è anche quello di mettere a punto varietà prodotte in loco e adatte alle caratteristiche climatiche della nostra area".
Fonte: sabatoseraonline.it